La Bundesliga: “Non possiamo fermare i campionati solo per il Dresda in quarantena”

Giocatori positivi o squadre intere in isolamento, il calcio tedesco tira dritto. Siefert: "Se dovesse riaccadere vedremo come risolvere, ma per ora andiamo avanti"

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Giocatori positivi al coronavirus? In quarantena, da soli, come se fossero infortunati. E se poi il governo locale impone – come accaduto alla Dinamo Dresda – di mandare in isolamento tutta la squadra, il campionato se ne farà una ragione: si va avanti, pure senza una squadra per qualche partita. Ormai il calcio tedesco va dritto verso la ripresa, salta ostacoli sanitari e non si fa troppi problemi di logica. Ed è il grimaldello che stanno cercando di usare Premier, Serie A e Liga sui governi per tornare in campo a giugno.

Il Dresda non potrà giocare le prime due partite di seconda divisione del riavvio di stagione – contro l’Hannover il 17 maggio e contro Fürth il fine settimana successivo – ma Christian Seifert, l’amministratore delegato della Bundesliga, conferma la roadmap: “Per la seconda divisione – dice alla ZDF – significa che, al momento, delle 81 partite due partite della Dynamo non possono essere giocate. Vediamo come risolvere. Ma non cambiamo il nostro obiettivo e i nostri piani. L’obiettivo rimane quello di terminare la stagione”.

È solo ipotetico parlare di cosa accadrebbe se la stessa cosa succedesse ad altre squadre“, ha detto Seifert. “Molte squadre vengono testate per la terza della quarta volta e ora il Dresda è un caso speciale. Solo perché devono andare in quarantena per 14 giorni non significa che dobbiamo mettere in discussione la continuazione della seconda divisione. C’è un numero di partite posticipate che renderebbe impossibile terminare la stagione, ma quale sia quel numero non lo posso dire. Dipende da quante squadre sono interessate e da quanto tempo rimane per terminare la stagione”.

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