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Il dg del Sassuolo: «Giocare al Sud? L’idea mi piace, tanto a porte chiuse uno stadio vale l’altro»

Carnevali a Radio 24: «Bisogna cercare di limitare distanze e contatti. Appena uscirà bisognerà analizzare bene il protocollo. Vogliamo continuare, credo sia quasi un obbligo finire la stagione»

Il dg del Sassuolo: «Giocare al Sud? L’idea mi piace, tanto a porte chiuse uno stadio vale l’altro»

Il direttore generale del Sassuolo, Giovanni Carnevali, è intervenuto a Tutti Convocati su Radio 24. Ha raccontato come si sta allenando la squadra, tra le prime a riprendere, ieri.

«Si allenano sei giocatori alla volta, con un solo preparatore atletico e un medico. Il tutto con il massimo isolamento e le massime precauzioni. I giocatori arrivano ogni 15 minuti, si portano l’acqua e si lavano a casa».

Sull’ipotesi di giocare in stadi situati al Sud, nelle regioni con meno contagi:

«Giocare in pochi stadi in aree con pochi contagi? A me piace come idea, tanto a porte chiuse uno stadio vale l’altro. Bisogna cercare di limitare distanze e contatti».

Carnevali ha parlato anche della disponibilità dei calciatori del Sassuolo ad andare in ritiro.

«E’ talmente tanta la voglia di riprendere che c’è massima disponibilità da parte dei nostri atleti ad un ritiro lunghissimo in modo da finire la stagione. L’aspetto psicologico influisce, giusto iniziare piano in vista di un calendario che poi sarà pieno».

Sul protocollo:

«Appena uscirà bisognerà analizzare bene il protocollo che arriverà a giorni. Dobbiamo capire cosa succederà nei prossimi 20 giorni sperando in un calo di contagi e decessi. Abbiamo la volontà di continuare, credo sia quasi un obbligo finire la stagione. Noi dobbiamo sapere che la salute viene prima di tutto, il calcio è come tutte le altre aziende. Noi abbiamo iniziato ieri: abbiamo un centro sportivo all’avanguardia e che era già stato sanificato. Abbiamo usato tre campi, coi giocatori già cambiati».

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