Intervista al Secolo XIX: «L’aumento dell’umidità incide sulla frequenza degli infortuni muscolari. Ci sarà da fare i conti con il problema di giocare con il caldo, ma abbiamo già giocato il Mondiale in Brasile».
Sul Secolo XIX un’intervista a Enrico Castellacci, presidente dell’Associazione medici sportivi del calcio. Parla del rischio infortuni. Ieri si sono infortunati Ibra e Joao Felix. La Bundesliga ha già una decina di infortuni.
«La maggior parte degli atleti viene da due mesi di lavoro in casa, in pochi sono riusciti a presentarsi in condizioni sufficientemente idonee per ripartire al meglio. È quindi prevedibile che ci siano infortuni di tipo muscolare o tendineo».
Ne capiteranno altri, ammonisce.
«Ce ne saranno altri, vedremo cosa accadrà dopo tre o quattro settimane di lavoro. E poi ci sarà da fare i conti con il problema di giocare con il caldo e con valori di umidità alti. È dimostrato che l’aumento dell’umidità incide sulla frequenza degli infortuni muscolari».
Ripartire a giugno si può, anche se c’è qualche preoccupazione.
«Tutto è affrontabile. In Brasile giocammo un Mondiale con umidità al 45%, caldo e gare alle 13 o alle 14. Un po’ di preoccupazione c’è ma penso che alla fine si riuscirà a ripartire. Resta il dubbio riguardo alle chance di concludere la stagione ma c’è ottimismo».
Castellucci ribadisce che sarebbe meglio evitare di giocare alle 16.30, orario che non piace nemmeno ai calciatori ma non è un problema insormontabile.
«Non sarebbe un problema insormontabile. In estate, tra luglio e agosto, le squadre giocano amichevoli e gare di coppa, non sarebbe un inedito».
E infine ammonisce: è necessario effettuare controlli ai giocatori positivi.
«A marzo avevo parlato della necessitò di inserire esami approfonditi nelle visite, perché ancora non ci sono certezze sulle conseguenze che il Covid può portare anche su altri organi. Il protocollo li prevede».