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Se il campionato finisse qui, la Serie A perderebbe 313 milioni. A rischio 46mila posti di lavoro

Sul Corriere dello Sport il report Figc-OpenEconomics. Se si torna a giocare a porte chiuse, la perdita sarà di 177 milioni. Pericolo fallimenti dal prossimo anno

Sul Corriere dello Sport il report della Federcalcio sui danni economici dell’emergenza sanitaria sull’industria del calcio. Uno studio effettuato con il supporto dei consulenti di Open Economics. Il virus rischia di avere effetti devastanti.

“Secondo lo studio Figc la previsione di perdita è mediamente del 40% (se si esamina il contributo al Pil generato), fino a toccare il 47% se si considera, invece, la voce della ‘spesa diretta’. Impatto forte anche sull’occupazione: -38% in caso di mancato ritorno in campo, a rischio oltre 46mila posti di lavoro”.

Il report illustra quali sono i rischi più pericolosi per il sistema. Innanzitutto il fallimento di molte aziende. Ma anche il calo dell’occupazione a livello permanente e la decrescita della domanda, collegata alla disaffezione del pubblico. Oltre al cambio di preferenze di consumo e del paniere di spesa degli appassionati. Infine, l’impatto patrimoniale.

Tutta la filiera del calcio sarà toccata, ma a pagare il conto più alto sarà la Serie A.

“Nell’ipotesi di un campionato a porte chiuse, il valore della produzione si fermerà a 3,36 miliardi (-177,7 milioni di euro). Mentre se la stagione non verrà portata a termine la perdita salirà fino al tetto dei 313,1 milioni di euro. Con 215 milioni di mancati guadagni per i contratti di sponsorizzazione e 98,1 milioni per la parte collegata ai ricavi da stadio”.

Nell’ipotesi di un campionato a porte aperte, invece,

“le perdite da biglietteria non supereranno i 98,1 milioni e 79,6 milioni di euro se si analizzano i ricavi da sponsor e attività commerciali. Contenuto il saldo dei costi stimati dal report Figc-OpenEconomics in 3,73 miliardi di euro (appena 33,9 milioni di risparmi se la stagione non si concluderà regolarmente”.

Nella prossima stagione 2020-21 si rischiano numerosi fallimenti.

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