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Rummenigge: “La riduzione dei prezzi e dei salari sarà inevitabile, è una crisi globale”

Intervista al CorSport: “Adesso anche in Germania ci sono molte restrizioni. Il calcio deve ripartire, per motivi sportivi ed economici. Infantino e Ceferin migliorino le loro relazioni»

Rummenigge: “La riduzione dei prezzi e dei salari sarà inevitabile, è una crisi globale”

Il Corriere dello Sport intervista Karl Rummenigge, ex presidente Eca e membro dell’esecutivo Uefa.

“Siamo dentro una crisi globale. Qui in Germania non abbiamo ancora i numeri dell’Italia, ma il livello di attenzione adesso è altissimo. La gente è molto disciplinata, da due settimane le restrizioni sono simili alle vostre, possiamo uscire per motivi di lavoro e per fare la spesa”.

Intanto, però, sono ripresi gli allenamenti.

“Da tre giorni ci alleniamo a gruppi di quattro o cinque, rispettando i protocolli sanitari, ma in precedenza i nostri avevano seguito le indicazioni del tecnico sostenendo dei cyber-allenamenti. Delle videocall, tutti i giocatori collegati, durante le quali il preparatore atletico segnalava gli esercizi da fare. Novanta minuti di lavoro per volta”.

Sulla ripresa del campionato, però, lo scenario è ancora provvisorio.

“Qui l’organizzazione è molto importante. Ma le date non le decide il calcio, bensì la politica. Esattamente come in Italia. Non sappiamo ancora se riprenderemo al 100 per cento il 9 maggio. Sappiamo però che è necessario ricominciare. Per due motivi. Il primo è quello sportivo. Bisogna assegnare  il titolo, sapere quali squadre parteciperanno alle coppe, chi retrocederà. Il secondo, non meno importante, è economico. Anche da noi le televisioni che trasmettono le partite hanno forte incidenza sui ricavi. Devono ancora versare l’ultima rata, e in particolare Sky, la principale, il dg della Lega sta trattando le condizioni. Sappiamo che pagheranno, ma intorno al 15 ci sarà un altro check. Bisogna innanzitutto capire come evolve la situazione. Aspettiamo soltanto la luce verde del governo. Disciplina e sensibilità sono i nostri punti di forza”.

Sul piano Marshall per il calcio allo studio di Infantino:

“Mi auguro che intervenga in modo sostanzioso per aiutare le leghe attraverso un fondo di solidarietà. Deciderà lui chi assistere, determinante è che i soldi non finiscano nelle mani sbagliate. In questa fase sarebbe importantissima la riduzione delle distanze politiche tra Fifa e Uefa, che sono la madre del calcio mondiale e l’organizzazione più importante. Infantino e Ceferin dovrebbero migliorare le loro relazioni per sostenere insieme l’intero sistema. Io sono stato presidente dell’Eca per dieci anni. Adesso c’è Agnelli che lavora per contrastare una crisi imprevedibile ma che, se gestita con intelligenza, potrebbe risolversi in un miglioramento dello stato di salute del calcio”.

I club, continua, anche quelli con grandi liquidità, saranno molto più attenti a spendere.

“La contrazione dei prezzi e dei salari sarà inevitabile”.

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