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Gori scrive a Fontana: “Cosa sta facendo la Lombardia contro il virus?”

Le domande dei sindaci di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Milano e Varese al presidente della Regione. Dove sono le mascherine promesse? E i tamponi? I test sierologici?

Gori scrive a Fontana: “Cosa sta facendo la Lombardia contro il virus?”

Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, pone su Facebook una serie di interrogativi al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Domande che accomunano, per sua dichiarazione, anche i sindaci di Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Milano e Varese. Domande dure, che sottolineano le inadempienze della Regione Lombardia, le promesse finora non mantenute e chiedono conto dell’operato della Regione nel contrastare l’epidemia.

Gori chiede a Fontana di comunicare quando saranno finalmente disponibili i dispositivi di protezione contro il virus, comprese le mascherine. Materiale promesso da tempo ma mai arrivato.

Inoltre, quali siano le misure poste in essere dalla Regione Lombarda per proteggere il personale sanitario e gli ospiti delle case di riposo, nelle quali il virus si è ormai insinuato pesantemente, continuando a mietere vittime. A partire da quella di Mediglia, dove la situazione è disastrosa.

Non solo. I sindaci chiedono di sapere perché la Regione Lombardia non segue le direttive del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità, ovvero di sottoporre a tampone i sintomatici e, qualora questi siano positivi, i loro familiari e i contatti recenti.

In ultimo, Gori e i suoi colleghi chiedono a Fontana di avviare la sperimentazione dei test sierologici già attivati in Veneto ed Emilia-Romagna. Unico metodo per certificare l’evoluzione dell’epidemia e l’immunità dei cittadini, sempre in abbinamento ai tamponi. 

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