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Sul CorSera la chat dei medici per raccogliere i dati sugli effetti del Tocilizumab su pazienti Covid-19

Dai centri di tutta Italia arrivano feedback sul farmaco utilizzato al Cotugno, poi i dati vengono caricati su un database per costruire casi clinici e monitorare curve e grafici 

Sul CorSera la chat dei medici per raccogliere i dati sugli effetti del Tocilizumab su pazienti Covid-19

Sul Corriere della Sera i messaggi che si scambiano i medici che, in tutta Italia, stanno sperimentando – con successo – il farmaco napoletano  sui pazienti da Covid-19. Si tratta del Tocilizumab che ha utilizzato il Cotugno di Napoli dopo l’intuizione dell’equipe di Paolo Ascierto, dell’ospedale Pascale. Un farmaco su cui, negli ultimi giorni, si è scatenato un fervido dibattito. L’articolo è di Amalia De Simone.

Sono una trentina i centri dove si è iniziato ad usare il farmaco. I pazienti sembrano migliorare ovunque. Padova, Potenza, Cosenza. Lo dimostrano i messaggi di aggiornamento dei medici. Alcuni dopo poche ore dal trattamento.

I feedback sul trattamento aiutano tutti, come spiega lo stesso Ascierto.

«Bisogna fare rete. In questo momento il network è fondamentale così come è importante la condivisione dei dati e delle esperienze concrete. Per esempio capire cosa succede con i pazienti che vengono trattati con antivirali o che hanno delle comorbilità. Sono tutte informazioni utili. È ovvio che aspettiamo tutti la certezza della sperimentazione fatta con rigore scientifico e secondo i principi della good clinical practice, però in questo momento di emergenza bisogna anche avere un’idea di quello che accade sul campo».

La Roche, casa farmaceutica proprietaria del farmaco, ha distribuito gratuitamente mille trattamenti.

«Ormai stiamo testando la cura in tutta Italia e ogni centro può farne richiesta. Perciò scambiarsi queste opinioni nell’attesa dei risultati della sperimentazione è importantissimo, così cominciamo a capire tempistiche e metodi di utilizzo. Anche il numero dei pazienti trattati sta diventando interessante perché almeno il 60 70% dei trattamenti distribuiti sono stati somministrati».

I dati che provengono dai vari centri italiani finiscono in un database gestito dall’equipe di Ascierto.

«Abbiamo messo in piedi questo database subito dopo aver trattato i primi pazienti all’ospedale Cotugno: così riusciamo a costruire dei casi clinici e a monitorare le curve e i grafici di tutti i valori dei pazienti trattati con il Tocilizumab».

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