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«Ho perso i miei all’ospedale di Alzano. Le infermiere avevano strane mascherine, ma nessuno ci informò»

Su L’Eco di Bergamo il racconto di un uomo che racconta il ricovero della madre il 12 febbraio: «Ci siamo contagiati tutti lì, anche mio padre»

«Ho perso i miei all’ospedale di Alzano. Le infermiere avevano strane mascherine, ma nessuno ci informò»

L’Eco di Bergamo pubblica la lettera di Francesco Zambonelli. Un lettore che ha visto morire padre e madre di Covid-19. Un virus contratto, ne è certo, all’ospedale di Alzano Lombardo.

Racconta il ricovero della madre, il 12 febbraio. Uno scompenso cardiaco, come era capitato altre volte. Ma l’ospedale, il 23 febbraio, fu isolato. Era già transitato da lì il primo caso di Covid-19. Nessuno, però, lo ha detto agli utenti.

Dopo una settimana, la madre iniziò ad avvertire i primi sintomi del virus, poi la notte tra il 21 e il 22 febbraio, la morte. Francesco e la sorella portano la salma della madre nella chiesa parrocchiale. In tanti accorrono a darle l’ultimo saluto. Del primo caso di coronavirus si viene a conoscenza solo domenica 23, quando l’ospedale di Alzano viene isolato. Nel frattempo, anche il padre si è ammalato. La guardia medica lo cura come se avesse una semplice influenza. Ma non migliora. Tanto da arrivare al ricovero all’ospedale di Alzano, il 28 febbraio. Lo trovano positivo al virus e lo trasferiscono a Bergamo. Morto il 13 marzo.

Il lettore scrive:

“Fin qui tutto può sembrare quasi «normale», ma poi un flashback della notte in cui è morta mia mamma. Ho ricordato una cosa molto strana a cui al momento non avevo dato peso. Le due infermiere di turno nella notte tra venerdì e sabato, hanno fatto il giro in tutte le camere «visitando» i pazienti indossando delle mascherine e non le semplici mascherine chirurgiche, ma quelle un po’ più «belle» che adesso si vedono tutti i giorni in tv indossate dai medici che curano i malati di coronavirus”.

Da qui il suo dubbio: forse le infermiere le indossavano perché qualcuno aveva detto loro di «proteggersi» in vista della possibile positività?

“Sono praticamente sicuro che anche mia madre sia morta per il virus e che lo abbia contratto in ospedale dove l’ha preso anche mio padre, visto che non usciva di casa se non per far visita a mia madre. Nei giorni successivi io e la maggior parte dei miei parenti abbiamo manifestato febbre, tosse e altri sintomi e una mia zia è stata ricoverata ed è deceduta 2 giorni prima di mio papà. La cosa grave, secondo me, è che nessuno di noi è stato avvisato di questo pericolo, ne quando eravamo in ospedale ne tantomeno una volta usciti. Sono certo che, del tutto ignari, io e miei parenti, così come i parenti degli altri pazienti ricoverati, siamo stati uno dei veicoli, se non il principale, di questa epidemia perché qualcuno all’ospedale di Alzano ha pesantemente sottovalutato la situazione”.

 

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