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«È una follia dire che i giovani sono esclusi da questa emergenza. Ci sono anche loro, ne ho visti molti» 

Sul CorSera il reportage di un infermiere dell’ospedale di Cremona: «Non ho ancora visto una persona sveglia, qui sono tutti intubati»

«È una follia dire che i giovani sono esclusi da questa emergenza. Ci sono anche loro, ne ho visti molti» 

Sul Corriere della Sera il reportage fotografico di un infermiere dell’ospedale di Cremona, Paolo Miranda. Lavora nel reparto Covid-19. Appassionato di fotografia, ha deciso di documentare il lavoro dei medici in trincea, con i volti segnati dalle mascherine e dalla stanchezza. Abbracci tra persone come noi, impegnate tutto il giorno a salvarne altre, che si abbracciano, che si confortano dall’inferno.

«Siamo l’ultima spiaggia. Quando i pazienti peggiorano dagli altri reparti arrivano a noi. Il problema è che qui i letti scarseggiano. Ed è una follia dire che i giovani sono esclusi da questa emergenza: ci sono anche loro, ne ho visti molti».

In una delle foto che ha scattato, c’è una collega accovacciata a terra, che piange stremata mentre la caposala la conforta dicendole che andrà tutto bene.

«Siamo persone, non eroi».

Paolo racconta cosa vede tutti i giorni.

«Dall’inizio dell’emergenza non ho ancora visto una persona sveglia, qui sono tutti intubati. A casa ci sono genitori e figli che stanno appesi al filo ad attendere una nostra chiamata, che arriva alla sera. Non tutte sono belle».

E il terrore del personale medico di rimanere contagiato.

«Una mia collega ha ricevuto l’esito negativo del tampone e si è messa a saltare dalla gioia».

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