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Aldo Masullo: «Il virus non cambia molto, le libertà personali erano già ampiamente umiliate»

Intervista a Repubblica Napoli: «Il post virus potrà essere come la fuoriuscita dalla guerra. Io vivo da tempo isolato, l’incertezza sulla durata condiziona»

Aldo Masullo: «Il virus non cambia molto, le libertà personali erano già ampiamente umiliate»

Repubblica Napoli intervista il filosofo Aldo Masullo.

«Il mio stato d’animo? Sto lavorando, scrivo, cerco di essere il più tranquillo possibile. Forse per me è più facile che per altri. Vivo da tempo più isolato, una specie di anticamera a questa strana quiete che ci circonda, con le strade deserte fuori».

Si lamenta del fatto che, durante le emergenze, la gente perda la testa e corra a fare provviste, determinando poi che generi come mascherine e disinfettante non si trovino più. E paragona l’epidemia alle catastrofi naturali come terremoti e alluvioni. Questa situazione è più dura, perché c’è incertezza su quanto durerà.

«Succede così che il dolore, la sofferenza e le difficoltà causate dall’emergenza vengono potenziati dall’incertezza sulla durata della cosa. Ci sembra che fuori ci sia il buio: non sappiamo se le provviste basteranno o no, viviamo nella incertezza e sospensione di un tempo che si è fermato, ed emergono i difetti, la capacità, individuale e collettiva, di organizzare la propria vita».

Masullo contesta anche le risposte politiche all’emergenza.

«Siamo anche partiti in anticipo rispetto ad altri paesi, ma poi abbiamo sbagliato le risposte iniziali, come quando bloccammo solo i voli dalla Cina. C’è stata una mancanza di coerenza nel sistema di governo del Paese».

Anche il dualismo fra Stato e Regioni ha creato confusione.

«La sensazione per il cittadino è che non ci sia una guida sicura».

Ma attenzione a paragonare quanto sta accadendo a una guerra.

«In primo luogo per l’effetto devastante della guerra, quello di coinvolgere milioni di persone, che vedono nell’altro il nemico. Poi perché le macerie, quelle materiali, sono altra cosa. È però vero che il post-virus potrà essere come la fuoriuscita dalla guerra».

Sul dibattito relativo al fatto che le misure di contenimento siano contrarie ai diritti civili, Masullo dichiara:

«Credo in realtà che la riservatezza individuale fosse già stata messa pesantemente in gioco dai processi delle nuove tecnologie. Direi che il virus non apporta molte altre novità. Il campo è già minato. Eravamo già dentro un caso esemplare di uso dell’abuso tecnologico, le libertà della vita personale già ampiamente umiliate. A questo punto affondare la lama di un centimetro in più o in meno nella carne viva delle persone poco cambia, l’essenza è già calpestata da tempo».

 

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