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La municipalità: «Istituiamo una Fondazione per il Museo di Totò». Il Fai: «Noi ci siamo»

Sul CorMez, Ivo Poggiani dichiara che a breve arriveranno i fondi che mancavano e lancia un appello alla città. La presidente del Fai si rende disponibile ma ricorda le lungaggini burocratiche che hanno frenato finora

La municipalità: «Istituiamo una Fondazione per il Museo di Totò». Il Fai: «Noi ci siamo»
Totò 47 morto che parla

Qualche giorno fa il Corriere del Mezzogiorno ospitava lo sfogo della nipote di Totò. La famiglia, come tutta la città, aspetta ancora che riapra il Museo dedicato al principe della risata e sua nipote, stanca dell’inattività della politica, si augurava intervenisse qualche mecenate.

Oggi, sulle pagine dello stesso quotidiano, parla il presidente della terza municipalità, Ivo Poggiani. Che lancia l’idea di istituire una Fondazione ad hoc.

«Sulla questione del museo si è perso oggettivamente troppo tempo ma le cose dovrebbero subire una sterzata a breve. I soldi che mancavano, circa 400 mila, sono stati stanziati dai fondi per la cultura del piano strategico della Città metropolitana, quindi si dovrebbe riaprire il discorso. La vera questione io credo essere un’altra. Bisogna dare una visione a questo museo, capire anche come riempirlo e come possa essere di aiuto all’intera comunità. Il territorio ha dato dimostrazione in occasione dei 50 anni della morte di Totò, di essere molto presente e partecipe. Bisogna chiamare a raccolta tutte le personalità della città e istituire una Fondazione che possa tutelare e portare avanti un progetto in nome di Totò. Lo si deve a lui e anche a tutto il rione Sanità».

A rispondere subito all’appello è il Fai, attraverso la voce del suo presidente, Misa de Divitiis.

«Nel 2012 il museo di Totò raccolse migliaia di voti nel consueto appuntamento dei luoghi del cuore. Furono stanziati anche dei soldi per partecipare a realizzazione e nascita del museo dedicato al Principe della risata. Ma a causa di una serie di lungaggini burocratiche e di fraintendimenti tra Comune e Regione il progetto si arenò. Naturalmente i fondi sono stati persi, ma se ci fosse bisogno del nostro aiuto, il Fai sarebbe disponibile a prestare le sue competenze e a dare il suo contributo”.

Sarebbe giusto riprendere il discorso, continua la presidente.

«e portarlo a termine senza arenarsi, come troppo spesso accade nella nostra città».

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