Al Quotidiano del Sud. «Tra i due scudetti, sono più legato al secondo, fu la rivincita sul Milan. L’ammutinamento? Per me fu inaccettabile, cacciai i rivoltosi»
1990-2020. Sono passati trent’anni dal secondo e ultimo scudetto vinto dal Napoli (il 29 aprile). L’ex presidente del Napoli, Corrado Ferlaino, ne parla oggi in un’intervista rilasciata al Quotidiano del Sud, intervista di Luca La Mantia.
A quale dei due scudetti è legato di più?
«Al secondo. Il primo fu bello, ma lo vincemmo in modo più agevole. Quello del ’90, invece, arrivò dopo aver combattuto contro il Milano di Gullit e Van Basten e fu la rivincita dello scudetto dell’88».
Terminata l’era Maradona non era possibile ripartire con un altro ciclo?
«Purtroppo no. Avevamo fatto un passo importante, le banche ci avevano prestato tanti soldi e gli interessi erano alle stelle in quel periodo. Però, ecco, dobbiamo anche accontentarci di quello che siamo riusciti a fare…»
E a proposito dell’ammutinamento, che colpì anche il suo Napoli, dice
«Mi è accaduta una cosa simile, anche se in quel caso i giocatori non ce l’avevano con la società ma con l’allenatore. Per me era inaccettabile, così cacciai i 4 leader della rivolta, nonostante fossero molto amati in città».