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Razzismo: dalla Roma al Guardian, l’indignazione per il “black friday” del Corriere dello Sport

Epic fail del quotidiano sportivo che in prima pagina gioca col colore della pelle di Smalling e Lukaku. L’Italia ancora una volta fa notizia nel mondo per razzismo

Razzismo: dalla Roma al Guardian, l’indignazione per il “black friday” del Corriere dello Sport

Lukaku è nero, Smalling pure. Giocano contro venerdì sera, c’è Inter-Roma. Il titolo in prima pagina è “BLACK FRIDAY”. Ovvio, no? Magari per l’Eco di Tulsa, o per l’Oklahoma Morning del 1921… Ma l’apertura è del Corriere dello Sport, Italia, 2019-quasi-2020. E il problema è che proprio perché siamo in Italia, nel 2019-quasi-2020, “cosa c’è da sorprendersi?”.

Lo scrive uno dei tanti tifosi indignati a commento della presa di posizione immediata della Roma sui suoi profili social, in inglese:

Lo “spirito” del titolone sarebbe anti-razzista. Lo scrivono nel sommario: Lukaku e Smalling “hanno imparato a stimarsi, hanno preso posizioni forti contro il razzismo”.

Quelli bravi, che di cose di internet ne sanno, lo chiamano “epicfail”: un fallimento epico in termini di messaggio centrato, modi, risposta del pubblico. Ci sarebbe da applaudire, se non fosse che per qualcuno l’applauso è la soluzione contro il razzismo… sì, sempre in Italia, 2019-quasi-2020.

Tocca ricordarlo: in Italia, nel 2019-quasi-2020, il Lukaku nero in prima pagina s’è beccato svariati insulti a Cagliari, e il Giudice Sportivo ha fatto orecchie da mercante in burocratese sportivo, Balotelli s’è azzuffato con la curva veronese (prima squalificata e poi riaperta per “supplementi d’indagine”) e poi è stato preso pure per i fondelli dal suo stesso presidente (sì, Cellino, quello del “è nero, sta cercando di sbiancarsi”), per non parlare delle storiacce del calcio minore o della calda accoglienza ai nazionali di rugby italiani… Fino all’audio dell’ad della Lega De Siervo che come soluzione contro il razzismo ha pensato bene di silenziare i microfoni degli stadi.

In un contesto così, in cui il razzismo scende dagli spalti e diventa quasi istituzionale, in cui la “battuta” funziona come autoassoluzione, in cui tutti i club di Serie A scrivono un comunicato congiunto a sottolineare il delicato momento sociale dello sport, un titolo così finisce per sganciarsi dal gioco di parole e prendere l’altro significato, quello deteriore e certamente non voluto.

Finendo, grazie alla cassa di risonanza dei social della Roma, per raccogliere lo sdegno internazionale, anche degli addetti ai lavori:

E via così. Alle 10 del mattino, a rassegne stampa chiuse, la prima pagina del Corsport è già trending topic su Twitter, e – per dirne una – sulla home page del Guardian. E il network FARE, un osservatorio che combatte il razzismo nel calcio, ha scritto su Twitter che

“L’intenzione del giornale era positivo – dice alla BBC (che definisce il titolo “terribile”) il chief strategy officer della Roma Paul Rogers – ma il titolo ha totalmente oscurato il messaggio anti-razzista. Sfortunatamente, come si è visto poi sui social, la gente legge il titolo e non il pezzo, e questo crea un nuovo problema in un periodo in cui stiamo tutti cercando di intervenire sulla questione razzismo in Italia.

L’Inter, coinvolta sua malgrado nel caso, è intervenuta su Twitter così:

Non male, per un titolo su due giocatori di colore “impegnati contro il razzismo”.

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