Per un allenatore vincente come lui non esistono le stagioni di transizione e nonostante il fatto che si vedano e si tocchino i passi avanti dell’Inter, Conte non è e non può essere soddisfatto
Praticamente ha ragione Conte secondo Luigi Garlando che sulla Gazzetta dello Sport enumera i motivi per cui lo sfogo dell’allenatore dell’Inter è più che comprensibile
Se inviti Sgarbi a un talk-show, non ti lamentare se grida: «Capra!». Se assumi il tecnico del «ristorante da 100 euro», aspettati richieste ambiziose di mercato.
Per un allenatore vincente come lui non esistono le stagioni di transizione e nonostante il fatto che si vedano e si tocchino i passi avanti dell’Inter, Conte non è e non può essere soddisfatto.
Conte vede l’Inter che cresce bene e si chiede cosa avrebbe potuto fare (subito!) con i rinforzi promessi in estate, contro un Napoli in crisi e una Juve umana. Da qui nasce la febbre e lo sfogo di Dortmund.
Ma sebbene i suoi motivi siano condivisibile forse andavano rivisti i modi
Chiamare alla sbarra la propria dirigenza, in Eurovisione, gli è servito per aggiungere pressione definitiva in vista di gennaio, ma a che prezzo?