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Finalmente l’elogio di Nadal. L’estetica è roba da ricchi annoiati, non appartiene a Napoli

Molto meglio il calcio di Ancelotti che vuole trafiggere al cuore l’avversario, colpire e vincere senza tanti fronzoli. L’autentica impresa sportiva è quella di Davide contro Golia, l’unica a noi accessibile

Finalmente l’elogio di Nadal. L’estetica è roba da ricchi annoiati, non appartiene a Napoli

Caro Napolista, in seguito all’eliminazione dei commenti, quando proprio non ce la faccio ti mando una mail. Scusami se ti importuno, ma oggi piove, il motomondiale è finito da un pezzo, la formula 1 pure, e non c’è il campionato. Quindi mi sono messo alla tastiera. Pazienza.

Ti scrivo perché è proprio il caso di dire: finalmente! Finalmente! Finalmente il Direttore in persona ha firmato la sacrosanta apologia di Rafa Nadal. Non ti nascondo, caro Napolista, che molto mi hanno indispettito alcuni commenti (come questo https://www.ilnapolista.it/2019/07/federer-djokovic/, per non dire di questo https://www.ilnapolista.it/2019/04/guardare-arsenal-napoli-allemirates-stadium/) apparsi sulla tua testata. Non se ne può più. Non se ne può più di questa pozione di Circe che ha stregato Napoli, di questo approccio estetizzante che biasima Rafa solo per aver osato battere l’Apollo di Basilea senza avere il suo incedere olimpico, o rimpiangere il rinnegato comandante (?) per una presunta bellezza che un pugno di mosche ci ha fruttato.

Di cosa accusano Rafa, questi Torquemada dell’estetica? Delle sue smorfie di fatica, dei suoi grugniti, dei suoi tic. Di quel suo rimbalzare sgraziato da una parte all’altra, di quel suo accartocciarsi sulla palla, della sua forza e della sua rabbia. Guardate, guardate invece l’Apollo di Basilea. Imperturbabile, impassibile, divora gli avversari come fosse immobile, senza cambiare espressione e senza sforzo apparente. Come può un punto di un Nadal, di un Djokovic qualsiasi eguagliare il punto apollineo del divino Roger? Ebbene sì. Spiace per i piccoli Torquemada, ma è così. Nello sport vince anche chi è brutto, sporco e cattivo. Chi ci mette più rabbia, più forza, chi stringe i denti, se ne frega dell’estetica e allo stremo delle forze si spinge oltre i suoi limiti. Può vincere anche il Dioniso di Manacor.

Ed è incredibile che proprio Napoli – Napoli! – si faccia abbagliare da questo miraggio apollineo. Ma l’hai letta la cronaca dall’Emirates Stadium? Ma che ci vai a fare in uno stadio disinfettato come una corsia di ospedale, rispettando – per carità – il dress code, dove un tifoso avversario politicamente correttissimo ti offre la pizza -la pizza! A un napoletano! Ma te la immagini una Napoli così! Mille volte meglio il San Paolo, mille volte meglio un posto dove nelle vene scorre sangue!

Ed è incredibile che proprio Napoli, città dionisiaca par excellence; Napoli, ascoltata e ricambiata solo da un’epifania di Dioniso; Napoli, che persino nel suo patrono ha un santo che è stato fatto a pezzi, abbia abiurato la fede dionisiaca per abbracciare l’eresia apollinea.

Non nascondo che ho sempre mal digerito il rinnegato toscano, e la sua partenza per quei lidi – dove spero naufragherà miseramente – molto mi ha rallegrato. Ho sempre mal digerito il calcio da nababbi, quel calcio presuntuoso che non si accontenta di vincere, no – deve fare spettacolo. Come se l’autentica impresa sportiva non fosse quella di Davide contro Golia – l’unica, ahimè, a noi accessibile. Lo spettacolo è un lusso per ricchi, per gente che sa già di vincere, si è annoiata di vincere e cerca il diletto più che l’ennesima vittoria. Noi non siamo così. Noi abbiamo fame di vittoria, non di estetica. Molto, molto meglio Carlo, un altro che è stato fatto a pezzi dagli infortuni e dalle sconfitte, e dagli infortuni e dalle sconfitte, quando lo davano per finito, si è sollevato ed è risorto. Molto, molto meglio il calcio di Carlo, che vuole trafiggere al cuore l’avversario, colpire e vincere senza tanti fronzoli. E pazienza se dà meno spettacolo, se segna poco col Frosinone. Napoli non è posto da Apollo. Fratelli Napolisti, vi supplico, ravvedetevi.

Tuo Catenaccista

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