E’ andato malissimo il primo incontro dei due club con i cittadini. Antonello e Scaroni duramente contestati dai presenti. Ma non tramonta l’idea del nuovo stadio
Il primo confronto diretto di Inter e Milan con i cittadini, per la questione del nuovo San Siro è andato malissimo.
I due club sono stati pesantemente contestati, soprattutto dai cittadini che abitano attorno allo stadio.
Sono piovute accuse di speculazione edilizia, ma anche tanti timori per l’eccessiva vicinanza alle abitazioni esistenti del nuovo impianto, dubbi sulla viabilità, sulla sicurezza e sull’opportunità di “avere la movida per 365 giorni all’anno”. E ancora, tante lamentele per la mancanza di trasparenza e per l’incompletezza delle informazioni fornite finora.
I rappresentanti dei due club sono stati accolti da cartelli di proteste e interrotti e contestati durante i loro interventi.
Il Corriere dello Sport scrive che Scaroni è stato il primo a dover incassare le turbolenze quando ha descritto l’area come una “landa desolata”, salvo poi scusarsi chiarendo che si riferiva solo al grande parcheggio dello stadio.
L’incontro ha chiarito che la grande maggioranza dei residenti presenti sono contro il nuovo stadio. Il messaggio lanciato, scrive il quotidiano sportivo, è:
“Da parte vostra non c’è stata alcuna trasparenza, continuate così e si arriverà a un muro contro muro che vi manderà a costruire lo stadio a Sesto”.
L’ad nerazzurro, Antonello, rimasto solo dopo che Scaroni ha lasciato in anticipo l’incontro, ha provato a replicare alle contestazioni. Ha chiarito di non voler imporre nulla e di avere tutta l’intenzione di dialogare. E che non c’è alcuna volontà di nascondere qualcosa.
Il responsabile del progetto stadio per l’Inter, Van Huuksloot, ha però ammonito:
“Se San Siro perde Inter e Milan, anche per il quartiere sarebbe una perdita importante”.
Insomma, il messaggio è che lo stadio si farà comunque. O nella zona di San Siro o a Sesto.
