Su Repubblica: “la Juve ha quasi sempre il pallone tra i piedi, però non sa cosa farne e sbaglia: urge ritrovare la ferocia, cioè la più bianconera delle virtù”
Maurizio Crosetti analizza il sabato di Serie A.
I nerazzurri sono sembrati a corto di varianti, i bianconeri di mordente: creano e non concludono, si distraggono con i preliminari che da soli com’è risaputo non bastano. Finisce con un solo schema: palla a Dybala e sperare in bene. Giusto, ma un po’ poco per gli scienziati del calcio. Prima di incrociare la generosissima Juventus, il Lecce aveva sempre perso in casa.
E ancora:
Sorprende questa massa di gioco bianconero tre volte buono, dunque un po’ fesso. Sarri dice che manca cattiveria e non è la prima volta che sceglie questa parola. Il più cattivo di tutti in area, cioè Ronaldo, non è neppure salito sull’aereo. La Juve ha quasi sempre il pallone tra i piedi, però non sa cosa farne e sbaglia, sbaglia come una squadra non del tutto sintonizzata sulle giuste frequenze: urge ritrovare la ferocia, cioè la più bianconera delle virtù.
Poi c’è il caso De Ligt.
Prosegue intanto l’asimmetria del ragazzo De Ligt: ogni suo fallo di mano (due volte su tre è rigore) viene pagato a peso d’oro. L’olandesone non è tranquillo, e forse nel difendere non è neanche così enormemente forte come si credeva (in camera caritatis, Allegri lo aveva confidato agli amici).