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Mertens sa fare tutto: sa fare il centravanti, sa fare la seconda punta

I nuovi arrivi hanno reso il Napoli tecnicamente più forte. Prima partita senza aver subito gol, il merito è soprattutto di Meret

Mertens sa fare tutto: sa fare il centravanti, sa fare la seconda punta

Nell’esordio assoluto del Napoli nel rinnovato San Paolo post Universiadi – dal vivo colpiscono in positivo il colpo d’occhio più piacevole, i tabelloni elettronici e le sedute più comode – era importantissimo vincere.

Lo era diventato ancor più dopo il brutto pareggio della Juve a Firenze, un risultato che se da un lato conforta su come la vincitrice degli ultimi otto scudetti non abbia ancora trovato il modo di sfruttare appieno la forza strabordante di cui dispone, dall’altro aumenta i rimpianti napoletani per lo sbagliato approccio di gara di due settimane fa e per la grande sfortuna avuta nel decisivo episodio di Koulibaly.

Quella contro la Sampdoria era la classica partita nella quale c’era tutto da perdere e nulla da guadagnare: seppur reduci da un inizio disastroso di campionato, i blucerchiati sono guidati da un ottimo tecnico e dispongono di diversi calciatori talentuosi.

Il bilancio finale vede sostanzialmente confermare nel bene (la facilità di creare palle gol) e nel male (sono state troppe le occasioni concesse agli avversari) quanto emerso durante l’inizio stagionale: soffrendo anche più del dovuto nel primo tempo, il Napoli ha portato a casa una vittoria meritata, capace di dare fiducia in vista del prossimo ciclo di gare prevedente tre su quattro da giocare in casa. A prescindere da quanto accadrà martedì contro il Liverpool campione d’Europa, una partita che rappresenta più uno sfizio che un match di vitale importanza – viste le altre due squadre del girone di Champions – sarà fondamentale arrivare alla pausa di ottobre non sprecando punti in questa fase che vede il Napoli affrontare in campionato le cosiddette piccole.

NAPOLI RAFFORZATO QUALITATIVAMENTE

La partita porta la firma di una certezza degli ultimi anni del Napoli, Dries Mertens, autore della doppietta decisiva e ormai definitivamente a suo agio nella nuova posizione che sta occupando con Ancelotti. Si muove oramai non da prima punta come negli ultimi due anni di Sarri a Napoli, ma pochi metri dietro al compagno che gioca in quel ruolo, come aveva già mostrato brillantemente di saper fare nella seconda parte dello scorso campionato.

La vera indicazione nuova emergente da questa partita riguarda il rafforzamento qualitativo dell’organico: a eccezione di Albiol (andato via per sua volontà), nessun titolare è stato ceduto e sono stati fatti acquisti in alcuni casi poco conosciuti al grande pubblico o non dal grande appeal, ma che sembrano molto intelligenti rispetto alle esigenze manifestatesi nel corso della scorsa stagione.

Dopo Mertens, il migliore in campo è stato Elmas, ma sono stati positivi e incoraggianti anche gli esordi casalinghi di Llorente, Lozano (nonostante i due calciatori di lingua spagnola per diverse ragioni non fossero al meglio) e Di Lorenzo autore dell’assist del primo gol. Senza dimenticare che Manolas, da anni uno dei migliori difensori del campionato italiano, ha rinviato il suo esordio davanti al pubblico amico, ben sostituito da un Maksimovic apparso in palla.

Non si può sapere se quanto fatto sul mercato basterà per vincere qualcosa, ma certamente lascia in tal senso fiducia l’inizio in maglia azzurra dei nuovi acquisti. Anche per questo resta misterioso il motivo per il quale durante l’estate la stessa società abbia pubblicizzato trattative – James Rodriguez e Icardi su tutte – che hanno inevitabilmente lasciato l’amaro in bocca ai tifosi e fatto passare in secondo piano quanto di buono era stato fatto in sede di campagna acquisti: un autogol più che evitabile.

L’impressione è che l’obiettivo inseguito da Ancelotti, quello di avere una squadra imprevedibile nelle sue trame offensive e capace di giocare in vari modi a seconda del momento della partita e dalla tipologia di avversari, sia stato agevolato con gli innesti in organico di giocatori come Lozano (da applausi alcune sue giocate, ma, tornato dalla trasferta americana giovedì sera, non poteva essere al meglio e col passare dei minuti è calato) e Llorente (vera torre d’attacco, ha battezzato il suo esordio con un assist testimoniante doti di lucidità e tecniche). Capitolo a parte merita Elmas, capace di giocare in più ruoli di centrocampo, grazie a notevoli abilità di interdizione, buoni fondamentali e spiccata personalità, nonostante i venti anni ancora da compiere: se si conferma ai livelli sui quali si è disimpegnato contro la Samp, il Napoli con lui ha fatto davvero un grande acquisto.

PRIMA PARTITA SENZA GOL SUBITI

Resta la nota negativa delle tante occasioni concesse alla Sampdoria: dopo aver subito sette gol nelle prime due partite, è arrivato il primo clean sheet stagionale, ma sembra più dovuto alle parate di Meret (un paio davvero bellissime) e all’imprecisione delle punte blucerchiate che a una ritrovata ermeticità difensiva. Va però detto che una buona prova è stata offerta da tutti i difensori, con la nota lieta rappresentata da un Koulibaly, apparso in netta ripresa con due settimane di allenamenti in più sulle spalle. L’attuale vero problema sembra essere piuttosto quello della mancata copertura alla linea difensiva offerta dal resto della squadra: contro la Sampdoria non ha giocato nemmeno un incontrista puro.

Una scelta consapevole di Ancelotti, che nel post match ha detto di ritenere le nitide palle gol concesse, al netto di miglioramenti da apportare, un rischio inevitabile da correre per una squadra come la sua, ricca di talento e naturalmente predisposta per le caratteristiche dei suoi giocatori a creare occasioni da gol (contro la Samp sono stati in totale diciotto) e essere padrona della gestione del possesso palla (ieri è arrivato al 66%).

Una delle poche certezze del campionato italiano è che si è quasi sempre vinto subendo meno gol di tutte: il provare a conquistarlo in una maniera diversa e coraggiosa è una scelta rischiosa e solo il tempo dirà se sarà stata avventata o geniale.

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