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Daspato a vita: «Ho sbagliato a insultare Juan Jesus, ma l’onda mediatica è stata esagerata»

Repubblica intervista Andrea Dell’Aquila: «Lo scorso anno a San Siro hanno offeso Koulibaly per tutta la partita con cori razzisti, se mi escludi a vita per una frase allora dovevi dare il daspo a tutto lo stadio»

Daspato a vita: «Ho sbagliato a insultare Juan Jesus, ma l’onda mediatica è stata esagerata»

Repubblica ha intervistato Andrea Dell’Aquila, il giovane romano escluso a vita dallo stadio della Roma per aver insultato Juan Jesus. Era stato lo steso calciatore, con un post in cui mostrava uno screen delle sue offese («Torna al giardino zoologico. Scimmione. Negro»), a denunciarlo, chiedendo alla società di intervenire.  Dopo un botta  e risposta con la Lega, il club giallorosso ha deciso di sanzionare Dell’Aquila bandendolo a vita dallo stadio, è la prima volta che avviene in Italia.

«Chiedo scusa: ho sbagliato e non voglio cercare giustificazioni».

Ha esordito Dall’Aquila, rammaricandosi non per l’esclusione e vita, ma perché Juan Jesus abbia reso pubblico il suo nome

«Io ho sbagliato, ma l’onda mediatica è stata esagerata. Se capita a un ragazzetto di sedici, diciassette anni non puoi sapere che reazioni può avere. Se uno si butta di sotto perché non regge la pressione, cosa fai? Juan Jesus ha pubblicato il mio nome, anche se gli insulti erano in un messaggio privato. Lo sapete che vuol dire ricevere minacce, offese, “magari muori”? Su un giornale, di uno che ha stuprato una ragazza c’erano solo le iniziali»

Andrea continua precisando di non essere razzista, ma di aver certamente esagerato con le parole utilizzando un termine come “scimmione”. Dell’Aquila però è recidivo, lo aveva già fatto con Kessié e Bakayoko, non si giustifica, chiede scusa e contrattacca

«So di aver sbaglia io, ma lo scorso anno a San Siro hanno offeso Koulibaly per tutta la partita con cori razzisti, se mi escludi a vita per una frase allora dovevi dare il daspo a tutto lo stadio».

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