ilNapolista

CorSport: Ancelotti oltre i moduli. Ai suoi chiede adattabilità, duttilità e qualità

Il mister intende mettere il Napoli sulla strada del cambiamento in atto nel pallone: il calcio propositivo, dei gol, sta prendendo il sopravvento su quello tirchio

CorSport: Ancelotti oltre i moduli. Ai suoi chiede adattabilità, duttilità e qualità

Sul Corriere dello Sport, Francesco Marolda definisce Ancelotti “l’evoluzionista, l’antropologo del pallone”.

Dopo aver visto Napoli-Liverpool, scrive, risulta evidente che il mister si sia messo in testa di “mettere il Napoli sulla via del cambiamento in atto nel pallone”.

L’Italia è stata finora la patria del tatticismo, ma

“il calcio propositivo, quello dei gol, sta prendendo il sopravvento su quello tirchio, come dimostrano i sempre più numerosi risultati zemaniani”.

Per vincere occorre calarsi in questo cambiamento. E’ questo che voleva dire Ancelotti quando ha dichiarato, in conferenza stampa, di non aver mai giocato con il 4-2-3-1, anche se a molti è sembrato una bugia.

Innanzitutto, spiega Marolda, perché “i moduli, le formule numeriche riguardano soltanto la fase difensiva e mai quella d’attacco” e poi perché, “quando si è padroni del pallone tutto cambia e non è più la posizione in campo a determinare il ruolo di un calciatore”, ma i compiti che gli spettano toccano nel momento del passaggio dalla fase passiva a quella attiva che dev’essere sempre veloce.

“Insomma, per gli evoluzionisti del pallone a dare un’identità a una squadra non è più quella formula di tre o quattro numeretti, bensì sono i principi ai quali il gioco punta. Fluidità dei moduli, la chiamano”.

Nella partita contro il Liverpool i moduli non sono stati rigidi. Ai calciatori è stata chiesta adattabilità, duttilità e tecnica in nome della fluidità.

“In una parola: qualità. E qui l’esempio degli esempi azzurri è Callejon. E così si spiega pure la ragione per cui Ancelotti  pure contro il Liverpool vede bene Fabian mediano accanto ad Allan”.

E’ una questione di posizione e qualità, non di ruolo.

La vera grande sfida di Ancelotti, scrive Marolda, è riuscire a cambiare anima e principi al suo Napoli.

ilnapolista © riproduzione riservata