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Tebas: «Il Psg e il City sono il problema del calcio europeo. La Uefa protegge i due club»

Intervista del presidente della Liga a Marca: «Il decreto crescita ha avvantaggiato il campionato italiano rispetto a quello spagnolo»

Il presidente della Liga Tebas ha rilasciato dalla Cina una lunga intervista a Marca in cui ha spiegato l’importanza dell’apertura ai mercati orientali e affrontato i temi più caldi del campionato spagnolo. Ma Tebas ha parlato anche del calcio europeo e della grande crisi riguardante il mancato rispetto del flar play finanziario

«I casi di squadre come il Psg e il Manchester City sono il grande problema del calcio europeo. Perché? Perché alle spalle hanno aziende cui non importa se perdono denaro. Gli altri grandi come Barcellona, ​​Real Madrid o Bayern cercano di competere con loro in modo da non lasciargli i migliori giocatori. Ecco perché idee come la Super League europea finirebbero per danneggiare l’industria del calcio in generale. Quindi questi “club statali” o quelli sostenuti da un miliardario rappresentano il più grande pericolo per il calcio europeo».

Sull’efficacia del controllo della Uefa su questo argomento il presidente si è detto scettico e ha portato alcuni esempi

 «Il Milan è stato sanzionato ed è stato lasciato fuori dalle competizioni europee, il Psg no. Il secondo organo di controllo economico della Uefa ha dichiarato che la sanzione del Psg doveva essere rivista, il Psg ha fatto appello e la Uefa sembra non aver fatto tutto il possibile per terminare le indagini»

Riguardo invece al Manchester City il presidente ha ricordato che nulla si sa ancora circa la famosa sentenza Uefa

 «si è parlato di molte cose che avrebbe fatto ma non sappiamo nulla. Devono esserci dei cambiamenti nel sistema di governance del calcio europeo e mondiale perché il calcio, oltre ad essere uno sport, è anche un settore».

Critico anche nei confronti delle nuove misure fiscali introdotte in Italia, il Decreto Crescita, che favorisce i club nell’acquisto di calciatori provenienti dall’estero. «Sono avvantaggiati rispetto a noi» ha affermato, portando anche in questo caso un esempio, quello della cessione di Neymar conteso tra Barcellona, Real e Juventus.

«Se Neymar chiede 35 milioni netti, alla Juventus costa 50 milioni lordi, mentre a Real Madrid o Barcellona ne costa 75. L’Italia è stata molto intelligente»

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