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Gazzetta a Sarri: “Gestire è più importante di allenare. Coi campioni serve la diplomazia”

Alla vigilia della partitella di Villar Perosa, Alberto Cerruti torna sullo sfogo dell’altro giorno e ricorda al tecnico i principi dello juventinismo

Gazzetta a Sarri: “Gestire è più importante di allenare. Coi campioni serve la diplomazia”

Alberto Cerruti, sulla Gazzetta, si occupa di Maurizio Sarri che è alla vigilia della tradizionale partitella di Villar Perosa. “Capirà, più ancora del giorno della presentazione, che cosa significa la Juventus”.

Cerruti ricorda che per lui non varrà soltanto il motto bonipertiano “Vincere è l’unica cosa che conta” cui pure Sarri dovrà attenersi (“perché nessun tifoso bianconero, e più in generale nessuno tra gli avversari pensa che la Juventus fallirà «la prova del nove» nel campionato italiano”), ma la sua sfida è principalmente un’altra.

Tutti, a cominciare dal presidente Agnelli, vogliono una Juventus che diverta di più, come il Napoli di Sarri appunto, che aiutò Higuain a stabilire il nuovo record di 36 gol in Serie A. Anche per questo le 9 reti incassate nelle prime quattro partite giocate fin qui, senza nemmeno un successo, con due pareggi e due sconfitte, hanno aperto precoci dibattiti sul nuovo gioco di Sarri e soprattutto sui tempi di realizzazione, visto che lui per primo ha ricordato le sue precedenti partenze al rallentatore.

Cerruti arriva quindi alle dichiarazioni dell’altro giorno dell’allenatore bianconero: gli esuberi, la «situazione imbarazzante» e lui che conta zero.

Le definisce parole non banali, “frutto di un carattere forte, poco incline alla diplomazia, con tutti i rischi del caso”.

Ed eccoci al punto. Prosegue Cerruti: “perché non è facile, specialmente per chi è appena arrivato, gestire tanti campioni in campo e fuori. E nel calcio di oggi «gestire» spesso è importante come «allenare», se non di più, perché molti campioni sono piccole aziende, con i rispettivi procuratori che soffiano alle spalle. Ecco perché, ricordando le sue difficoltà a Napoli quando limitava al minimo il turnover, irritando De Laurentiis, la sfida ancora più difficile per Sarri sarà quella di tenere unito lo spogliatoio. Perché il bel gioco serve in campo, ma prima e dopo conta anche la diplomazia, per comunicare e soprattutto per guidare, alternandoli, tanti campioni. Anzi troppi, visto che la situazione è «imbarazzante»”.

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