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È morto Napoles il pugile messicano che sgozzava i polli. Monzon lo sconfisse ma rifiuto l’antidoping

In Messico era un mito. Esperto di Santeria la stregoneria cubana. Beveva anche in allenamento, amava le donne in modo selvaggio. L’argentino venne poi squalificato

È morto Napoles il pugile messicano che sgozzava i polli. Monzon lo sconfisse ma rifiuto l’antidoping

È morto ieri all’età di 79 anni Jose Napoles, ex pugile cubano che si trasferì in Messico a causa di Fidel Castro che nel ‘61  aveva vietato la boxe “dei capitalisti”. I giornali messicani dedicano pagine al ricordo del loro campione scomparso con numerose testimonianze di affetto nei confronti di un uomo che partito dal nulla è diventato un simbolo.

Il suo soprannome era Mantequilla perché i colpi sembrava scivolassero sul suo corpo. Sgusciava via, sempre e comunque, come un panino di burro. Schivate millimetriche che rivelavano la grandezza del fuoriclasse.

Ma ci sono lati del suo carattere che non sono stai messi in evidenza, ma che si ritrovano in un ritratto che fa di lui Dario Torromeo. Uomo rude come pochi e dedito all’alcol. Eric Thomas, detto “Baby Cassius”, era uno dei suoi sparring più assidui: raccontava che più di una volta, aveva sentito l’odore dell’alcool uscire dalla bocca del campione durante le sedute di allenamento. Aveva aggiunto che quando si accorgeva di essere stato scoperto, Napoles diventava cattivo.

Era stato campione del mondo dei Welter per sei anni, aveva battuto Curtis Cokes, Emile Griffith, Ernie Lopez, Billy Backus, Horacio Agustin Saldano.

La sfida Monzon-Napoles per il titolo dei pesi medi

Si ricorda un suo incontro con Monzon la sera del 9 febbraio del 1974 per il titolo dei pesi medi, un incontro terminato con la resa di Napoles, ma che sarà poi ricordato per il rifiuto di Monzon di sottoporsi all’antidoping dopo la vittoria.

“Non faccio pipì davanti a dieci persone”

Aveva dichiarato l’argentino che due mesi dopo venne sanzionato dal Wbc che metteva assieme questo episodio e il rifiuto di difendere la corona contro lo sfidante ufficiale Rodrigo Valdes entro novanta giorni e gli toglieva la sua parte di titolo.

Napoles era un mito, ma anche un personaggio controverso, esperto di Santeria, la stregoneria cubana. A pochi minuti dal match potevi tranquillamente trovarlo sotto la doccia che sgozzava un pollo, o potevi scoprirlo appena dopo il peso mentre bruciava candele votive in albergo.

Amante delle scommesse e delle donne, “amava le donne in modo selvaggio, si ricorda il suo grido di battaglia

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