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In Lega la partita diritti tv. Mediapro vuole fare il canale Serie A: scalzerebbe Sky

Oggi riunione che potrebbe essere decisiva. Che cosa è in gioco. Come sono posizionati i club di Serie A. Come Mediapro può superare il contenzioso con la Lega

In Lega la partita diritti tv. Mediapro vuole fare il canale Serie A: scalzerebbe Sky

La partita dei diritti tv in Serie A

Oggi alle 14 l’assemblea della Lega Calcio deve votare la proposta degli spagnoli di Mediapro, che offrono un miliardo e 150 milioni per realizzare dal 2021 il canale televisivo della Serie A.

Il contenzioso con Mediapro e la proposta del canale Serie A

Nel 2018 Mediapro si aggiudicò i diritti della Serie A 2018/21 come intermediario unico per 1 miliardo 50 milioni e mille euro, versando una caparra di 64 milioni iva inclusa. Il banco saltò quando Mediapro non presentò la fideiussione a garanzia. Il 28 maggio la Serie A votò unanime l’annullamento dell’accordo. La spuntarono Sky e Dazn, pagando 973 milioni. Tra Mediapro e Lega nacque un contenzioso legale con un ricorso al Tar. A maggio scorso la nuova proposta degli spagnoli: sono disposti a rinunciare alla caparra persa per realizzare dal 2021 il canale della Serie A.

Se la Lega dice sì al canale, taglia fuori Sky

La Lega di Serie A si farebbe editrice di se stessa, sceglierebbe direttore editoriale e contenuti, mettendo nelle mani del suo nuovo partner tutta la gestione commerciale. Tagliando fuori, di fatto, Sky, riducendoli a semplici clienti e dunque costringendoli a un drammatico ridimensionamento. Anche in termini di posti di lavoro. E lo farebbe oggi, poche ore prima di entrare proprio negli studi Sky per dar vita al calendario del campionato, in programma alle 18.30. I presidenti di Serie A discuteranno infatti la proposta alle 14. Se non si votasse, Mediapro potrebbe fare un passo indietro anche definitivo, almeno nelle intenzioni tatticamente annunciate. Possibile invece un voto favorevole ma condizionato ad alcune modifiche dei termini. La soluzione più probabile, nonostante i molti dubbi.
Marco Mensurati e Matteo Pinci, la Repubblica

Le domande della Lega, le risposte di Mediapro

Perché hanno tanta fretta? Come pensano di arrivare al fatturato che promettono? Che tipo di canale hanno in mente, rivolto direttamente ai consumatori finali o aperto a tutti gli operatori? E in quest’ultimo caso, perché dovrebbe valere più di un miliardo di euro? Interrogativi a cui Mediapro ritiene di aver già dato rassicurazioni, almeno in parte: di tutto il resto, fa sapere il gruppo spagnolo, se ne discuterà solo a «sì» ottenuto.
Alessandro Catapano, Gazzetta

Come sono schierati i club della Serie A

Le grandi contrarie a Mediapro, le medio-piccole a favore: se fosse così semplice, l’esito sarebbe perfino scontato. In realtà, come da tradizione (soprattutto quando si parla di soldi), i blocchi in Serie A diventano gruppetti, se non posizioni personali.
Alessandro Catapano, Gazzetta

Come lavora Mediapro

Ci spiega la vostra idea?

«In Spagna il canale della Liga è in realtà beIN Sports, interamente nostro. Il canale detiene le 8 migliori partite della Liga. E le trasmette su Movistar, su Vodafone, su Orange, sugli Ott (come Google, Facebook, Youtube, ndr). L’idea è la stessa: vendere a tutte le piattaforme disponibili e allo stesso prezzo per tutti, con una percentuale sugli ascolti».

Sky però ha fatto arrivare una diffida allo sviluppo dell’idea del canale.

«Ho letto alcune dichiarazioni di Sky e mi pare siano un po’ preoccupati. Ma non devono agitarsi, noi garantiamo che in ogni caso non lasceremo né Sky né nessun altro fuori dalla distribuzione del calcio».

Come nasce il vostro interesse per la Serie A?

«Siamo una società internazionale, siamo in 40 città di 25-30 paesi differenti e siamo sempre in cerca di opportunità commerciali. Abbiamo fatto un’analisi sull’evoluzione dei diritti della Serie A, domestici e esteri, e abbiamo notato che il valore è congelato da anni, mentre in tutti i campionati d’Europa, Francia, Spagna, Germania, di valore simile o addirittura inferiore, il prezzo dei diritti è aumentato tantissimo. Abbiamo visto l’opportunità di portare in Italia il nostro modello»

Perché questa stasi in Italia?

«La formula dell’asta non generava molta concorrenza. E in un posto in cui lavorano operatori che si sentono a proprio agio, è difficile che si possa crescere».

Taxto Benet, socio di Mediapro, intervistato da Matteo Pinci per Repubblica, 21 febbraio 2018

Hanno già preso la Ligue 1

Mediapro possiede anche i diritti del campionato francese. La cifra: 1153 milioni di euro l’anno per 4 anni. Ma con un contratto dalla natura diversa rispetto a quello che offrivano nel maggio del 2018 alla Lega italiana. Lo raccontarono sempre su Repubblica Ettore Livini e Marco Mensurati.

“Senza versare garanzie, gli spagnoli di Mediapro si sono impegnati a costruire nei prossimi due anni un canale tematico a fronte del quale, pagheranno 1153 milioni. Solo una volta realizzata la struttura e avviata la commercializzazione. Cioè nel 2020. Fino ad allora, alla Ligue1 e dunque alle squadre francesi non arriverà un solo euro. Non è tutto, perché se qualcosa dovesse andar male nella fase di distribuzione del canale agli utenti, non è detto che gli spagnoli si trovino nelle condizioni di riuscire a onorare gli impegni presi. Sia chiaro: il modello proposto da Mediapro in sé non è sbagliato. Anzi, viste le trasformazioni del mercato, legate alle abitudini di consumo delle nuove generazioni, l’impressione è che il canale dedicato, capace di declinare il prodotto secondo le varie tecnologie disponibili sia sicuramente più attuale di quello proposto dalle pay tv tradizionali. Però va ancora calibrato su tipo di offerta e prezzi in uno scenario tutto da inventare. Detto questo, restano molto dubbi (…). Se il meccanismo si inceppa (in molti già parlano di “bolla dei diritti tv”) il rischio del botto è altissimo”.

Calendario campionato

A seguire la Serie A stilerà il calendario del prossimo campionato: le quattro partecipanti alla Champions (Atalanta, Inter, Juventus, Napoli) non si incontrano tra di loro e non incontrano le tre di Europa League (Roma, Lazio, Torino). Al via tutte le 12 società che hanno vinto almeno uno scudetto dal primo campionato a girone unico del 1929-30, di cui in questa stagione si festeggiano i 90 anni. Napoli e Brescia hanno chiesto alla Lega di giocare le prime due giornate in trasferta, per completare i restyling di San Paolo e Rigamonti. Si replica lo schema dello scorso campionato: tre anticipi al sabato, lunch match alla domenica e monday night (impegni nelle Coppe permettendo). Il fischio d’inizio dei posticipi serali potrebbe tornare alle 20.45.

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