“Le bizzarre avventure di Jo-Jo”, un cartoon giapponese ambientato a Napoli, ne parla il Corriere del Mezzogiorno.
Sul Corriere del Mezzogiorno la storia di un fumetto giapponese dedicato all’Italia, anzi, a Napoli. Da cui, però, Napoli non esce proprio bene.
Si chiama “Le bizzarre avventure di Jo-Jo”, è nato nel 1987, creato da Hirohiko Araki. Fino ad oggi ha venduto 100 milioni di copie. Il fumetto è diventato un fumetto di animazione, dal titolo Anime, che dall’ottobre 2018 è in onda in tv e nel web, non solo in Giappone, ma anche in Italia, su Crunchyroll, con sottotitoli.
L’inizio della quinta parte, “Vento Aureo”, è ambientato proprio a Napoli, che, nei sottotitoli, è definita:
“di una bellezza tale che esiste il detto Vedi Napoli e poi muori”.
24 minuti di animazione da cui, però, come dicevamo all’inizio, Napoli non esce benissimo.
Dopo una carrellata iniziale sulla bellezza del Golfo, del lungomare liberato e di Castel dell’Ovo, infatti, il cartoon vira sul “gomorrismo spinto”, scrive il Corriere del Mezzogiorno, anche se in salsa fantasy.
Il protagonista, Jo-Jo, si aggira nelle strade del centro
“e s’imbatte dapprima in un immigrato intento a vendere oggetti su un tappetino. Subito si assiste allo scippo della borsetta di una ragazza ferma davanti a lui. Segue la scena di uno spacciatore che cede droga a un ragazzino. E ancora: un losco figuro che allunga una «mazzetta» a un poliziotto”.
Più tardi, incontra due turiste che cercano Santa Chiara. Mentre Jo-Jo indica loro la strada, ad una delle due un borseggiatore ruba il portafogli dalla borsa fingendo di urtarla. Ma Jo-Jo gli restituisce il favore e a sua volta ruba al ladro il portafogli e lo restituisce alla proprietaria.
Lei lo ringrazia dandogli una mancia e lui pronuncia quella che il CorMez definisce “una verità che ogni napoletano conosce bene”:
“In questa città non devi mai abbassare la guardia”.
Ancora. Altra scena. Stavolta siamo all’aeroporto di Capodichino. Due poliziotti allontanano un tassista abusivo, ma quello, pochi metri più in là, mentre i poliziotti fanno finta di non vedere, abborda due clienti sprovveduti e chiede loro più di 100 euro per portarli in centro.
“Anche Giò Giò per esigenze di trama si finge tassista abusivo e quando i soliti due poliziotti lo fermano per invitarlo ad andarsene, prima li incanta con effetti speciali made in Japan, facendosi entrare un orecchio nel padiglione auricolare, poi lesto allunga loro un pacchetto di Marlboro per garantirsi complicità”.
Nel prosieguo, Jo-Jo viene a duello con un boss che taglieggia gli abusivi in aeroporto e incontra anche un poliziotto sessualmente ambiguo in funicolare centrale.
“Così la Partenope bella da morire appare giusto un pretesto per il trailer, in realtà la Napoli del fumettone giapponese è purtroppo molto somigliante alla realtà. Tanto che alla fine non si sa se essere più contenti per l’indubbia pubblicità che non fa mai male oppure rammaricarsi per l’ineluttabile descrizione del solito paradiso abitato da diavoli”