La 24ª Halfmarathon di Trieste, corsa ieri, si è conclusa con Noel Hitimana, ruandese di 29 anni, a tagliare il traguardo.
Come riporta Repubblica, il giovane atleta africano era alla sua prima maratona ufficiale e aveva avuto poco tempo per allenarsi; date le condizioni climatiche a lui poco avvezze l’atleta è arrivato provato e infreddolito al traguardo.
Noel ha vinto la discussa “mezza” di Trieste che non amava i neri («non li prendiamo per denunciare i manager che li sfruttano») e che adesso, con tanti neri in gara dopo il dietrofront degli organizzatori, scopre che «è stata una giornata memorabile»
La storia di Noel è quella di quella di un giovane uomo che gira per mezze maratone, guadagna poco, ma questo gli permette di mandare a casa un bonifico ogni mese.
Tra gli italiani che hanno preso parte alla maratona c’erano anche La Rosa, Salami e Layla Soufyane. Tanti dubbi ancora per la questione dell’esclusione degli atleti africani che aveva funestato la settimana precedente alla gara.
Salami continua a dubitare che l’uomo cattivo esista davvero, ossia colui che sfrutta gli atleti.
Marco Rampi, manager italiano del terzo classificato e responsabile della Run Together, un team austro-keniano ha dichiarato al termine:
«Certo fa più notizia l’1% di mele marce dei tanti che lavorano per i bene degli atleti e dello sport: noi prendiamo il 15%, che devolviamo al sostegno di un villaggio in Kenya. Il resto è per chi corre. Se gli organizzatori avevano le prove di quello che hanno detto prima di assemblare il gruppo per la gara avrebbe fatto bene a fare i nomi»
Tra le donne c’era anche Rita Giancristofaro, rimasta ferita nel crollo del Ponte Morandi:
«Avevo deciso di ricominciare da qui. Dovevo esserci, non ero pronta, ma dovevo. E prima di partire ero veramente preoccupata».
Molti hanno partecipato col viso dipinto di nero.
«Volevamo dare un segnale forte, di civiltà». Così forte che neppure la pioggia è riuscita a lavarli, quei volti che parlavano di uguaglianza.