Un’intervista da allenatore, quella rilasciata a bordo campo dall’attaccante argentino, con tanto di commento tecnico-tattico delle varie fasi della partita
Strepitosa prestazione di Messi ieri sera nella semifinale di Champions tra il Barcellona e il Liverpool. Un’ulteriore consacrazione, se ce ne fosse stato bisogno, del genio del calciatore argentino. Pensiamo alla punizione che ha tirato: una parabola perfetta e imprendibile che ha fatto esultare anche chi non è un estimatore della pulce.
Ma quello che ha davvero lasciati estasiati è stata la sua intervista nel post partita. Subito dopo il fischio finale, mentre ancora era grondante di sudore per i 90′ di battaglia sul campo. Qualcosa che in Italia ci sogniamo.
Due minuti e mezzo di intervista a bordo campo in cui l’attaccante del Barcellona non si è limitato alle solite frasi di rito del “siamo consapevoli che non è finita” o sono “orgoglioso per i miei 600 gol”, concetti giustamente espressi nelle prime battute del suo intervento, ma in cui ha analizzato il gioco della squadra e degli avversari mettendone in luce le differenze.
“E’ stata una partita molto intensa, loro sono abituati a questi ritmi, giocano un calcio molto fisico con continui contropiede e noi siamo stati bravi anche se all’inizio abbiamo fatto un po’ fatica.
Forse prima del due a zero abbiamo sofferto. Il 3-0 è un risultato molto largo per come è andata la partita. Nel primo tempo abbiamo giocato bene, abbiamo pressato e tenuto il pallone mentre nella ripresa loro hanno alzato il ritmo e creato molte più occasioni. Era ovvio che ci avrebbero provato e volessero segnare un gol che poteva riaprire tutto. Siamo stati bravi a resistere e segnare ancora”.
Potremmo definirla un’intervista da allenatore, con tanto di commento tecnico-tattico delle varie fasi della partita. Non si ricorda un’intervista simile tra quelle che vanno in onda dai campi di Serie A: si devono aspettare gli allenatori per un commento che vada al di là del “siamo contenti”.