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Sconcerti sulla Juve si chiude un’epoca “per appagamento, per abitudini mentali, non per qualità”

Sul Corriere della Sera scrive di un calcio italiano è ai minimi termini. La Juve è caduta nella modestia che ha generato negli altri

Sconcerti sulla Juve si chiude un’epoca “per appagamento, per abitudini mentali, non per qualità”

La disamina di Mario Sconcerti sul Corriere della Sera sulla sconfitta della Juve in Champions, che attribuisce a limiti mentali e non ad assenza di qualità.

“L’Ajax di oggi è una grande squadra perché sa giocare a calcio meglio di prima”

Nonostante non abbiano grandi attaccanti, gli olandesi, scrive l’editorialista, “segnano di squadra”, sono una formazione giovane e la Juve ha avuto la sfortuna di trovarsi davanti nel momento peggiore la squadra peggiore.

“Troppi infortunati, troppa usura. Una squadra con venti titolari si è sfinita per mancanza di alternative”

Sconcerti lo definisce un paradosso: si chiude un’epoca “per appagamento, per abitudini mentali, non per qualità”.

“La Juve in questi otto anni ha vinto moltissimo e perso partite decisive. Questo satura, toglie respiro. Ha costretto il calcio italiano ai minimi termini ed è caduta nella modestia che lei stessa ha generato negli altri”.

Si è rafforzata sempre più, per arrivare ad essere una grande squadra nel mondo, il lavoro della società è stato eccezionale e ora bisogna aspettare di capire come reagiscono gli uomini alla sconfitta, perché la forza delle compagnie si comprende quando un filo si è rotto.

“L’Ajax è stato migliore perché più moderno. Ma la vecchiaia è sempre stata il vantaggio di Allegri”.

È la vecchiaia che adesso pesa e va superata.

 

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