Il prestigioso quotidiano economico-finanziario scrive di un accordo tra i due Paesi che non è piaciuto a Europa e Stati Uniti. La Fifa bocciò la Liga in Usa
Sarà approvato un piano commerciale
Il Financial Times pubblica una notizia a dir poco interessante. La visita in Italia del presidente cinese Xi Jingpi è anche l’occasione per mettere a punto scambi economici riguardanti il calcio. Trattativa che – sempre secondo l’informatissimo articolo del prestigioso quotidiano economico-finanziario – ha fatto innervosire non poco gli altri Paesi europei.
Scrive l’Ft che la Lega Calcio Serie A sta provando a raggiungere un accordo per far giocare una o più partite di Serie A in Cina. Operazione non semplice, anzi molto difficile. Occorre l’ok della Fifa che lo ha già negato alla Liga Spagnola che aveva raggiunto l’accordo per giocare un incontro negli Stati Uniti.
Il programma cinese d’investimento globale
Sono le nuove frontiere del pallone. C’è chi spinge per abbatterle e chi invece cerca strenuamente di resistere. Il presidente Xi è un appassionato di calcio. Ovviamente le trattative andrebbero avanti anche se non lo fosse, ma è un sia pur minimo vantaggio.
L’Europa non vede di buon occhio quest’atteggiamento dell’Italia che così approva il programma cinese di investimento globale BRI (Belt and Road Initiative). Ed è il primo paese del G7 a farlo.
Mentre l’Unione europea discute di come bloccare le mire espansionistiche di Pechino, l’Italia mostra tutt’altro atteggiamento.
Diventando il primo paese del G7 ad appoggiare il BRI, l’Italia ha innervosito i suoi alleati europei e americani.
Il Financial Times conosce i termini dell’accordo calcistico tra Italia e Cina. Non entriamo nel dettaglio ma riguarda scambi tra le società e ovviamente contenuti multimediali per promuovere lì il nostro calcio.
Per l’Italia sono in prima linea il presidente della Figc Gabriele Gravina, e Gaetano Micciché e Luigi De Siervo presidente e Ad della Lega Serie A.