Repubblica: “Sturaro & Co. Così la Juve si è ripagata Ronaldo»
Il quotidiano ricostruisce tutte le operazioni concluse dai bianconeri con riserve che sono state strapagate da diversi club italiani
Sturaro
I 117 milioni per il portoghese
Su Repubblica c’è un articolo molto interessante sull’affare Sturaro e in genere sulle cessioni molto remunerative della Juventus per calciatori certamente non all’altezza di quel valore.
Il titolo è emblematico: “Come ripagarsi Ronaldo vendendo solo riserve”. “Il portoghese è costato 117 milioni a luglio. Da allora la Juve ha raccolto la stessa cifra piazzando gli esuberi. L’ultimo è Sturaro al Genoa per 18 milioni. Ridotto il rosso in bilancio”.
Un articolo molto documentato. Repubblica ricorda che nelle ultime due stagioni e mezzo Sturaro ha giocato appena dieci partite intere ed è stato pagato dal Genoa 16.5 milioni, più 1,5 milioni per il prestito.
Scrive il quotidiano che proprio ieri ha cambiato direttore – da Mario Calabresi a Carlo Verdelli -:
l’affare Sturaro è tutt’altro che un caso isolato. Piuttosto, un’abitudine consolidata. Dall’ultima estate, gli esuberi hanno fruttato alla Juventus 117 milioni. È come se CR7 l’avessero pagato in percentuale una serie di club: il 2,5% il Benevento, il 2% il Perugia, il 17% la Samp e l’Udinese. E il 26% il Genoa.
Da Favilli a Mandragora e tanti altri
L’elenco è lungo: Favilli riscattato dal Genoa (ancora Preziosi) per 12 milioni. “La coppia ha garantito 30 milioni alla Juve, esattamente il prezzo che i bianconeri pagheranno, l’estate prossima, per il difensore Romero”.
In questo modo, il club otterrà un vantaggio a bilancio.
Le operazioni già concluse genereranno un effetto positivo per 84 milioni in termini di plusvalenze. Di fatto, oltre il 17% del valore della produzione dell’ultimo bilancio. Insomma, una certa utilità. Nella stagione passata, le plusvalenze garantite dai giocatori superflui erano state “solo” di 56 milioni.
Anche se, conclude Repubblica, per molti di questi calciatori la Juventus si è garantita il diritto (non l’obbligo, si badi bene) al riacquisto, tutti con un sovrapprezzo.
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