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De Laurentiis unica rockstar in una città di conformisti: “Hamsik, scendi dall’aereo”

Cessione è quando cinese paga. Fino a prova contraria, i pacchi li facciamo noi. Non ce li facciamo certo rifilare dai cinesi

De Laurentiis unica rockstar in una città di conformisti: “Hamsik, scendi dall’aereo”

I pacchi dai cinesi no

E poi dicono che il mercato di gennaio non scalda gli animi.

Praticamente il povero Hamsik aveva messo in fretta e furia negli scatoloni 12 anni di vita trascorsa a Castel Volturno. Giusto il tempo di farsi trascinare l’ultima sera prima di partire ad una festa d’addio organizzata da Callejon. Foto, filmini, selfie, Ungiornoallimprovviso in loop, lacrime e abbracci. Organizza con l’agenzia – sempre di corsa – la diaspora momentanea della famiglia: moglie e figli impacchettati in direzione Praga. Lui verso Madrid per gli ultimi dettagli dei test medici. E poi finalmente il nuovo Nuovo Mondo: la Cina ed i suoi misteri.

Ma, come ci insegna la storia recente, ci sono cinesi e cinesi. A Milano, sponda rossonera, ne sanno qualcosa. Solo che qui il pacco da rifilare a turisti ed allocchi a piazza Municipio lo abbiamo inventato noi, mica ce lo facciamo fare come se fossimo appena scesi dalla MSC Fantasia al Beverello. E, anche se il pacco della Dalian Yifang era ormai quasi riuscito, ADL se n’è semplicemente fottuto. Quelli saranno pure cinesi, ma lui ha i suoi meravigliosi contratti da 300 pagine grazie ai quali partita finisce solo quando aribitro fischia. E l’arbitro è lui. Ergo, Marek caro, abbiamo pazziato: scendi dall’aereo e torna a Castel Volturno. Tanto l’Enel sicuramente non ha staccato ancora la corrente.

“Gliela faccio vedere io ai cinesi”

I primi rumors dicono che “i cinesi” avrebbero prima detto sì ai 20 milioni per la cessione a titolo definitivo. Poi sarebbero scesi a 18. Fino ad arrivare oggi pomeriggio a proporre – aumm aumm – un prestito oneroso senza obbligo di riscatto. Se fosse vero, avremmo voluto essere una mosca per assistere alla faccia di Aurelio nostro quando ha letto l’email col pacco. “Questi pensano che ormai non mi posso più tirare indietro?”. E infatti lui non si è minimamente scomposto ed ha mandato tutti a cagare. Cosa che pochi – forse nessuno – al suo posto si sarebbe potuto permettere di fare.

Perché ADL non ha giacchette da farsi tirare. Non pubblica giornali. Non ha interessi nella ricostruzione di Bagnoli o di Napoli Est. Non deve preoccuparsi di appalti nelle pulizie o nelle mense. Nulla di tutto ciò. Lui i suoi film se li produce tutti di tasca sua, senza chiedere un euro di contributo a Ministeri, Regioni e compagnia bella. Se ne fotte, lui. Perché, alla fine della storia, la libertà vera è quella che ti dà il denaro che ti guadagni tu e che ti permette di essere anche un po’ stronzo e antipatico. Di dire che la pizza romana è quella buona. Che il San Paolo è un cesso e che qui – come diceva uno dei massimi pensatori dell’ultimo ventennio – sono tutti abituati a fare i froci col culo degli altri. Pizza a parte, non ce la sentiamo di dargli torto. Aurelio De Laurentiis, unica rockstar in una città di conformisti, ha letto la mail “dei cinesi” e non ci ha pensato un secondo. “Dite ad Hamsik di scendere da quell’aereo”.

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