Auguriamo all’ex ct di fare bene, ma resta una scelta conservativa. Come del resto accade spesso anche in Premier (ad esempio con Hodgson)
Una questione d’età
Giampiero Ventura è il nuovo allenatore del Chievo. Manca solo l’annuncio ufficiale, poi D’Anna sarà destituito. Ovviamente, nulla da dire in merito all’ex ct, la nostra “critica” non si basa sul curriculum di Ventura, sul suo approccio al gioco, su quello che potrà fare (o far fare) al Chievo. Il punto è l’età. Ed è una questione non solo italiana, ma comune anche ad altre leghe. In un pezzo di Rivista Undici, si parla di un problema similare nella Premier League inglese, che ha una situazione ancora più difficile rispetto alla Serie A: «Quando i club inglesi non si affidano a un tecnico straniero, preferiscono preservare una certa identità di gioco, scelgono di non rischiare. E allora optano per figure riconoscibili, rassicuranti, con un curriculum consistente – come Hodgson, Pardew, Moyes. In Serie A, giusto per fare un confronto, ci sono D’Aversa, Inzaghi, Gattuso, De Zerbi, che hanno meno di 45 anni». Situazione diversa in Bundesliga (soprattutto), Ligue 1 e Liga.
Il fatto che il Chievo assuma Ventura, priva un giovane tecnico italiano di una possibilità. Di un’occasione ai massimi livelli. La stagione dei clivensi è già compromessa, e proprio per questo un tecnico giovane (anche più dello stesso D’Anna, che ha comunque 46 anni) avrebbe potuto accumulare esperienza, oltreché mettersi in mostra. Come fatto dallo stesso De Zerbi l’anno scorso, giusto per fare un esempio fresco.
Mantenere lo status-quo
Ventura potrà fare anche il bene del Chievo. Anzi, glielo auguriamo. Qualora dovesse fallire, però, non avrà tolto né messo niente nella sua carriera. Quando invece c’è una lista di tecnici giovani che avrebbero potuto migliorare il suo curriculum. Per esempio: Oddo, Stramaccioni, Nicola (i nomi più “famosi”); oppure Calabro (42 anni, ultima esperienza in Serie B, con il Carpi), Marcolini (in Serie C con l’Alessandria), Pazienza (in Serie C con il Pisa), Bertotto (in Serie C con la Viterbese).
Nessun enfant prodige della panchina a livello internazionale, ma manca la contro-controprova. Manca la verifica sul campo, che invece sarà concessa a Ventura. Ripetiamo: niente di male e niente contro il tecnico in sé, più che altro un po’ di insicurezza rispetto al passo avanti per il nostro calcio. Come dire: sappiamo cosa potrà fare Ventura, al netto dell’esito finale. Non sappiamo cosa avrebbe potuto fare un tecnico diverso, giovane, quindi idealmente più moderno. Il punto è tutto qui.