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Cairo: «La Juventus e il suo presidente devono scusarsi per gli striscioni su Superga»

La prima posizione ufficiale del club granata dopo la puntata di Report. Spinto anche dai suoi tifosi, Cairo affonda il colpo: «Frasi ignobili».

Cairo: «La Juventus e il suo presidente devono scusarsi per gli striscioni su Superga»

Dopo la puntata di Report

Ieri abbiamo pubblicato una lettera inviata dal web, o meglio da un gruppo di tifosi del Torino sul web, al presidente Urbano Caiiro. Dopo la puntata di Report sui rapporti triangolari tra la Juventus, i gruppi ultras bianconeri e la Ndrangheta, i supporter granata chiedevano al presidente del loro club di non invitare Agnelli (e D?Angelo, security manager della Juve) al prossimo derby in trasferta.

Oggi, sulla Gazzetta dello Sport, c’è la prima presa di posizione ufficiale della società granata. Sono riportati alcuni virgolettati di Urbano Cairo. Questo il più eloquente: «La Juve, a partire dal suo presidente, deve chiedere scusa».

Gli striscioni

La Gazzetta ricostruisce la vicenda. I due striscioni esposti allo Stadium erano “Quando volo penso al Toro”e “Solo uno schianto”. Agnelli condannò quelle scritte su Twitter, però poi la puntata di Report ha evidenziato come il presidente bianconero abbia avuto un atteggiamento meno severo nei confronti di quella vicenda, e del comportamento dei suoi stessi tifosi. Nel montaggio della trasmissione di Raitre ci sono anche le parole di Sandro Mazzola, che in lacrime chiede: «Quello stadio va chiuso per un anno».

Anzi, la Juventus «avrebbe saputo di quegli striscioni. Addirittura sarebbe stato il suo capo della sicurezza, Alessandro D’Angelo, a permetterne l’ingresso allo Stadium. Report rimanda all’accusa già mossa dalla giustizia sportiva a D’Angelo (prosciolto dalla Corte d’appello federale) utilizzando le intercettazioni finite dentro l’inchiesta Alto Piemonte della magistratura di Torino per risalire alle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella curva juventina».

Il punto dei tifosi del Torino (e di Cairo, a partire da oggi) è proprio questo. Ancora il presidente granata: «Non sono un giudice, non emetto sentenze. Ma c’è un sentimento comune a tutto il popolo granata che si sente offeso dall’ipotesi che ci possano essere state connivenze, anche ad alto livello, con quell’episodio orribile e disumano. Sono striscioni e frasi ignobili, non hanno nulla di sportivo e non possono entrare in nessun posto, non solo in uno stadio. Credo che la dirigenza della Juventus, a partire dal suo presidente, debba chiedere scusa alle famiglie della vittime di Superga e a tutti i tifosi granata».

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