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Sarri al Chelsea in giacca e cravatta: «Abbiamo sbagliato io e De Laurentiis»

«Ho risolto la situazione con il Napoli e parlato con il mio nuovo club pochi giorni fa. Le accuse di sessismo? Sono stati degli errori ma sono stati ingigantiti».

Sarri al Chelsea in giacca e cravatta: «Abbiamo sbagliato io e De Laurentiis»

In conferenza stampa

Maurizio Sarri incontra la stampa in conferenza, per la prima volta da allenatore del Chelsea. Si presenta in sala stampa con giacca e cravatta. «Avevo una situazione da risolvere con il Napoli, sapevo che il Chelsea era interessato a me. La situazione si è risolta pochi giorni fa, dopo delle trattative che hanno portato qui anche il mio staff».

Le differenze tra Serie A e Premier, e lo “scambio” con Ancelotti al Napoli: «Per me è una sfida difficile, ma affascinante. So che sarà una stagione molto difficile, affronteremo i migliori allenatori e calciatori del mondo. Non ho chiesto niente a nessuno, voglio fare la mia esperienza, la Premier è un’esperienza diversa rispetto alla Serie A, in questo momento la Premier è migliore, ci sono grandi difficoltà tattiche, e i migliori calciatori. Però io voglio portare un calcio divertente, ho visto che qualcosa è cambiato nel calcio che si pratica in Inghilterra, e questo mi dà fiducia per cercare di praticare il mio calcio».

I nuovi calciatori che potrebbero arrivare al Chelsea, iniziando da Higuain: «Tutti noi vorremmo avere i calciatori più forti, questo lo vuole fare qualsiasi allenatore come qualsiasi società. Noi dobbiamo vedere come andrà il mercato nei prossimi giorni, io sono un allenatore di campo e non un manager a tutto tondo, penso di essere un tecnico annoiato dal mercato, non mi piace molto parlarne e non sono interessato. Il compito di un tecnico sia quello di far crescere i calciatori a disposizione».

Conte e De Laurentiis

Sarri risponde a una domanda su Conte: «Non so perché l’abbiano licenziato, sono qui per fare il meglio e rendere forte il Chelsea in tutte le competizioni. Il più grande regalo che una persona può avere dalla vita è fare il lavoro che gli piace».

La vittoria dei trofei: «Io credo che sia meglio vincere i trofei divertendoci. È ovvio che il tipo di calcio può essere o meno piacevole, ma tutto dipende dalle caratteristiche tecniche e fisiche dei calciatori. Io sono convinto che una squadra come il Chelsea possa divertire gli spettatori, noi dobbiamo inseguire i nostri obiettivi partendo da un calcio piacevole per i tifosi».

De Laurentiis: «Non lo so, ho un ricordo stupendo di Napoli, amo tutti i tifosi e li amerò sempre. Ci siamo lasciati male con società e presidente per errori da entrambe le parti. Il presidente avrà interpretato male i miei silenzi che erano frutto di incertezza e di una persona col cuore straziato al pensiero di lasciare. Con il tempo, forse, le fratture si ricomporranno».

Mi piace molto non essere condizionato dall’ex allenatore. È chiaro che io gioco in maniera diversa, siamo in un momento particolare perché siamo reduci dal Mondiale. Tutte le cose buone che Conte ha fatto in questa squadra rimarranno, ma è anche vero che i tecnici devono saper imporre la propria filosofia di calcio in poco tempo».

Imporre il proprio gioco

«Nelle esperienze precedenti, io ho sofferto all’inizio per cercare di imporre la mia filosofia, direi che ci ho messo tre mesi per modellare la squadra secondo le mie idee. Spero che possa essere migliorato da questo punto di vista. Io non voglio toccare nulla della filosofia del club, parliamo di una delle realtà più importanti del calcio europeo. Io voglio influire sul lavoro del campo, io parto dal presupposto che questo sia un gioco, non uno sport. Considerare il calcio in questo modo, ci porterà a dare il 100%».

Ancora una domanda a Sarri sul mercato: «Non posso fare nomi, perché non so come sta lavorando il club. Ho dato le mie indicazioni alla società, vedremo se riusciremo a fare innesti di qualità, poi toccherà a me trovare la formula perché questi calciatori possano rendere al meglio. Tutto dipenderà dalle caratteristiche dei calciatori».

Guardiola e la sua filosofia in Inghilterra: «Pep è un fuoriclasse assoluto, un genio, è difficile spiegare la qualità del suo lavoro. Ha vinto tutto, ripetutamente, in tanti club diversi. Anche lui il primo anno ha avuto delle difficoltà a imporre la sua filosofia al City, però è riuscito a fare 100 punti, ed è una quota irripetibile. Ripeto: parliamo di un fuoriclasse, ma ricordiamo che due anni fa il Chelsea ha vinto il campionato. Il grande gap dello scorso campionato, per me, è un gap occasionale. Come Guardiola, stimo anche altri allenatori».

La trattativa con il Chelsea: «Fino a pochi giorni fa non avevo ancora parlato con il club. Sapevo che c’era un interesse da parte loro, che si è concretizzato negli ultimi giorni, la settimana scorsa. Il club non mi ha chiesto niente, solo di essere competitivo in tutti i tornei che affronteremo. A marzo/aprile dovremo essere dentro a tutte le competizioni, poi si vedrà».

I problemi di Abramovich  accuse di sessismo

«Il nostro proprietario è una persona riservata, sarebbe molto fuori luogo iniziare un rapporto di lavoro con lui mettendo in gioco situazioni private. Mi piacerebbe che ci fosse il rispetto per la vita privata delle persone».

Il futuro di Gary Cahill e dei calciatori inglesi: «Un numero di calciatori locali è imposto dai regolamenti. Non mi piace mai fare questo tipo di distinzione, la nazionalità per me non è importante. Per me esistono calciatori forti e meno forti. In riferimento ai calciatori inglesi, la mia esperienza in Italia mi dice che una base locale debba essere mantenuta, anche la Juventus conferma questa tradizione».

Sarri e le accuse di sessismo

Una domanda sulle accuse di sessismo: «Ero in un contesto scherzoso, con una giornalista con cui avevo avuto a che fare per tre anni. Si è trattato di un errore. Penso che nessuno che mi conosce a fondo possa definirmi sessista, o razzista, o omofobo. Io penso di essere una persona estremamente aperta a livello di mentalità, non ho questo tipo di problemi. Ho fatto degli errori, devo scusarmi, ma sono stati ingigantiti».

«A me piacerebbe che tutto l’ambiente del Chelsea e tutte le persone che lavorano intorno al club mi chiamassero Maurizio».

I calciatori di ritorno dal Mondiale: «Vorrei parlare con loro faccia a faccia, vorrei guardarli giocare e allenarsi in campo, parlare al telefono potrebbe non bastare per fare una valutazione della situazione. Hazard è uno dei migliori calciatori del mondo, e mi farebbe molto piacere lavorare con lui, in modo da poter rendere competitivo il Chelsea. Spero di riuscire a migliorarlo, un aspetto molto difficile visto il livello raggiunto. Il percorso con Mertens? È stato differente, lui è sempre stato un attaccante esterno e tutti pensano che sia stata una questione di intuito da parte mia, ma in realtà si è trattata di una necessità».

Le mancate vittorie dei trofei: «Abbiamo fatto un buon lavoro al Napoli, anche senza trofei. I record di punti nella storia del club sono stati battuti tre volte in tre anni, spero di poter colmare qui al Chelsea il gap che finora mi separa da un successo importante».

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