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L’asta per Grassi (fino a 18 milioni) ci spiega il calciomercato del Napoli

La crescita di Alberto Grassi è la rappresentazione del modello del Napoli: costruire risultati generando plusvalenze tecniche e/o economiche.

L’asta per Grassi (fino a 18 milioni) ci spiega il calciomercato del Napoli

Scrive il Corsport

Apriamo il Corriere dello Sport edizione Campania, pagina 7. Si legge di Alberto Grassi, centrocampista che ha acceso una vera e propria asta di mercato. Per lui, scrive il quotidiano romano, servono dai 15 ai 18 milioni. In realtà non ce ne sarebbe bisogno, anche De Laurentiis ha parlato in questi termini, raccontando dell’interesse di club stranieri per l’ex Atalanta. E ha snocciolato le stesse cifre.

Comunque, leggiamo il Corsport: «Grassi non va via per meno di 15-18 milioni. Il prezzo lo ha stabilito De Laurentiis in persona. La stessa Spal, si sa, ambirebbe a riprenderselo immediatamente. L’intenzione c’è tutta, ma le difficoltà (diverse) non mancano. Anzitutto c’è una folta concorrenza da sopraffare, e poi c’è quel paletto economico fissato, al di sotto del quale ogni controproposta potrebbe risultare inefficace. Su di lui ci sono Fiorentina, Torino, Cagliari, Parma, Chievo, alle quali si sono aggiunte un paio di estere. Probabilmente un’inglese ed una tedesca (il Wolfsburg?)». Il quotidiano romano aggiunge che Grassi potrebbe addirittura pensare di convincere Ancelotti, e rimanere in azzurro. Oppure che i soldi incassati dal Napoli potrebbero favorire un grande colpo in entrata.

Plusvalenza (tecnica o economica)

Tutto vero, anzi tutto verificato. È la spiegazione plastica del calciomercato del Napoli, o meglio di come il club partenopeo costruisce il suo organico o il suo bilancio grazie al player trading. Alberto Grassi è stato acquistato dal Napoli nel gennaio 2016, quando non aveva ancora compiuto vent’anni. Prezzo del cartellino: tra gli 8 e i 10 milioni di euro, praticamente già del tutto ammortizzati a bilancio (insieme a un ingaggio tra i 500mila e gli 800 mila euro a stagione).

Ora, il Napoli è riuscito a valorizzare il calciatore. L’ha fatto con un buon prestito alla Spal, ma l’ha fatto. Nel frattempo, ha trovato e/o acquistato sei centrocampisti che sono stati considerati (da Sarri) più forti e funzionali di lui, ma intanto Grassi è cresciuto ed è diventato un calciatore di ottimo livello in Serie A. Che può tornare utile ad Ancelotti, ma che può essere rivenduto ad una cifra più alta, che sarebbe destinata quasi interamente a generare una plusvalenza importante. I 18 milioni “pensati” da De Laurentiis sarebbero tutta iniezione di liquidi nel bilancio. Una strategia perfetta, che genera un vantaggio economico oppure tecnico, perché oggi si può discutere se Rog vale più o meno di Grassi, siamo in bilico. E parliamo del sesto (!) centrocampista della rosa dopo Hamsik, Zielinski, Fabian Ruiz, Diawara e Allan (ordine casuale, ma valori assoluti superiori).

Ecco, la politica del calciomercato “giovane” va letta secondo questi parametri di crescita. Nel senso: il Napoli cresce così, è in questo modo che sta provando a costruire una squadra vincente, sempre più forte. Con il tempo, ragionando su acquisti e cessioni. Sull’aumento dei valori degli asset, che in questo caso corrispondono ai calciatori.

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