ilNapolista

L’ultimo scudetto perso da Allegri: alla 30esima il suo Milan era a +2 sulla Juventus

Era il 2012, il Milan giocò (perdendolo) il quarto di finale di Champions, e proprio a cavallo del doppio match col Barcellona dilapidò il vantaggio sulla Juventus.

L’ultimo scudetto perso da Allegri: alla 30esima il suo Milan era a +2 sulla Juventus

Corsi e ricorsi storici

Massimiliano Allegri allena ad altissimi livelli dalla stagione 2010/2011. Scudetto al Milan, secondo posto, terzo posto in rossonero e poi l’esonero. Nella stagione successiva, eccolo alla Juventus. Oggi siamo a tre scudetti e tre coppe Italia di fila. Abbiamo parlato ieri dello strano contesto emotivo intorno al tecnico bianconero, ma i dati di fatto ci dicono che ha vinto quattro scudetti su sei campionati interi alla guida di Milan e/o Juventus. Le due stagioni senza trionfi sono la 2011/2012 e la 2012/2013, con il Milan. Solo nella prima è stato realmente in lotta per il titolo. E lo perse, contro la Juventus numero uno di Antonio Conte.

Vogliamo ricostruire proprio quel piccolo segmento storico del calcio italiano. Lo facciamo per una questione di corsi e ricorsi, perché i rapporti di forza tra quel Milan e quella Juventus erano simili a quelli che oggi regolano il duello Juventus-Napoli. Anche l’andamento del campionato è simile. Bianconeri davanti per tutta la prima parte del campionato, poi rimonta “attesa” e inesorabile dei rossoneri. Il sorpasso è collocabile tra le giornate 26 e 27, i bianconeri mettono insieme due pareggi in fila (Genoa e Chievo) più un altro 1-1 nel recupero contro il Bologna. Il Milan vince sempre e si ritrova a +4 alla fine della 27esima giornata. 

Tutti pensano che il Milan non mollerà

A quel punto, sembra finita. Tutti pensano che il Milan non mollerà niente, solo che i rossoneri hanno anche la Champions. Quarti di finale, contro il Barcellona (corsi e ricorsi, dicevamo). Come scritto sopra, il Milan era considerato globalmente più forte della Juventus. Non che la rosa di Conte fosse scarsa (Pirlo, Vidal, Marchisio, ovviamente la Bbc in difesa con Buffon in porta), solo che la profondità dell’organico di Allegri sembrava non lasciare scampo agli inseguitori. Solo in attacco, il tecnico rossonero poteva contare su Ibrahimovic, Cassano, Robinho, Pato, El Shaarawy, persino Maxi Lopez e Pippo Inzaghi. Tutti insieme. Col senno di poi, ovviamente, anche quei giudizi andrebbero rivisti. Quella Juventus era fortissima, anche se più debole in attacco.

Il calendario sorride ai rossoneri. Non c’è scontro diretto (c’era già stato, col famoso gol di Muntari), ci sono solo Roma e Inter da affrontare. E il derby è alla penultima. Proprio la Roma è il primo scoglio dopo aver aumentato il vantaggio a +4. 29esima giornata, Milan-Roma 2-1 e Juventus-Inter 2-0; poi la Champions, Milan-Barcellona 0-0. A quel punto, succede quel che non ti aspetti: 30esima giornata, Catania-Milan 1-1 e Juventus-Napoli 3-0. Conte è a due punti. Era il Catania di Montella. Ancora Champions, Barcellona-Milan 3-1 e arrivederci all’Europa. Nel weekend successivo, Milan-Fiorentina 1-2 con gol di Jovetic nei minuti finali e Palermo-Juventus 0-2. Conte firma il sorpasso in due mosse, ora ha un punto di vantaggio. Alla 31esima giornata. Il Milan di allora come la Juventus di oggi, il Napoli di oggi come la Juventus di allora. Stesse distanze, stesse possibilità.

Il finale

I bianconeri non lasceranno più la vetta. Il Milan perderà altri punti in modo inopinato, tipo uno sciagurato pareggio interno col Bologna. La Juventus, dal canto suo, pareggerà a Torino contro il Lecce (clamoroso errore palla al piede di Buffon). Il derby della penultima, stravinto dall’Inter, cancellerà ogni discussione. Sei anni dopo Calciopoli, i bianconeri sono di nuovo Campioni d’Italia. Lo sono ancora oggi, ininterrottamente da allora. Perderanno il loro primo match stagionale contro il Napoli di Mazzarri, nella finale romana di Coppa Italia.

Ad Allegri verrà spesso imputato quello scudetto: “lo ha perso lui contro una squadra inferiore”. Difficile e strano pensare che possa succedere di nuovo, ma i presupposti teorici della fotocopia-sei-anni-dopo ci sono tutti. Certo, tra questa Juventus e quel Milan c’è la differenza degli stessi sei anni di dominio assoluto da parte dei bianconeri. E c’è uno scontro diretto a Torino, in più. Però, come dire: Allegri ci è già passato. Sa che può succedere, ora ce ne siamo ricordati anche noi. Crederci, anche per questo, non è reato.

ilnapolista © riproduzione riservata