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Una domenica all’improvviso vidi lo stadio San Paolo a Fuorigrotta

Ero con mio padre che non volle comprarmi la bandiera. L’esordio in Napoli-Cagliari, rigore tirato da Ferrario a occhi chiusi

Una domenica all’improvviso vidi lo stadio San Paolo a Fuorigrotta

Voglio una bandiera

Era certamente una domenica, c’era il sole non saprei dire se settembre o maggio. Non ricordo l’anno. Tra 79 e 81. Accompagnai papà al cimitero di via Terracina. Torniamo e vedo dinanzi a me stagliarsi questo mostro alto, con le scanalature in vista. Tutto intorno colori, suoni, gente che sciama nelle viscere del mostro. Due colori. Il bianco e l’azzurro. Colpo di fulmine. Bandiere a strisce, bandiere a scacchi, sciarpe, cappellini, fischietti. Voglio una bandiera. Voglio una bandiera. Voglio una bandiera. Mio padre tira dritto. Oggi io farei lo stesso.

Ma da allora ricordo che tutto per me ha cominciato a prendere forma, in quegli anni calcisticamente amari.

Le meste domeniche alla radio

Ricordo distintamente mio padre con un megastereo che capta, tornando da Formia, l’autogol di Ferrario nel maggio del 1981. E le sue “iastemme” contro Nello Malizia eroe per un giorno.

Ricordo meste domeniche con radiocronache che raccontavano di un Napoli sempre malato. Il vantaggio era sempre una gioia, ma spesso durava poco. Sempre sul filo del dispiacere. Ogni vittoria era una gioia. Inconfondibili i rarissimi “reteeeee” di mio padre attaccato alla radiolina ad ogni gol del Napoli. Sempre con il cuore in gol(a) ed il dispiacere a ghermirti nelle fredde domeniche novembrine.

Negli anni d’oro le gioie eccessive di chi non sa vincere.

Esordio con rigore di Ferrario

Esordio al San Paolo il 10 aprile 1983. Napoli – Cagliari 1-0.

Indelebile l’immagine del campo nella mia mente. Un verde vivo intenso. Ferrario fa gol (ad occhi chiusi) su rigore dopo 11’. Non sapevo chi fosse quel portiere fischiatissimo dal San Paolo, l’ho scoperto in seguito. Lo avevo già sentito nominare da mio padre, tornando da Formia. Poi l’immancabile gol mangiato da Ramon Diaz. Quella fu la partita del Napoli in cui ritornarono i pantaloncini bianchi dopo l’infausta scelta cromatica blu notte testimoniata dall’album Panini 1982-1983.

Partite indelebili

Novembre 1985. Un tizio tarchiato calcia una sfera di cuoio da circa 40 metri. Impossibile, come si fa? Gol. Incredibile…

Primo Maggio 1988. Bagni entra con il nove. Tutti aggrappati a Lui. Fa il possibile. Ed anche di più. Lacrime, amarezza ed applausi.

Chi volesse raccontare il proprio giorno all’improvviso, può scrivere a redazione@ilnapolista.it

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