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“Nel nome dello scudetto”: come i giornali raccontano Napoli-Lipsia

Rassegna stampa nel day after di Europa League: «Una serata negativa per l’immagine del club», i «tifosi assenti che hanno avuto ragione».

“Nel nome dello scudetto”: come i giornali raccontano Napoli-Lipsia
Foto Ssc Napoli

Rassegna stampa

Abbiamo dedicato un pezzo a parte alla Gazzetta dello Sport (qui), ma il sentimento di condanna e critica rispetto a Napoli-Lipsia è condiviso. Da tutti i giornali italiani. L’interpretazione della serata è semplice: Napoli scarico, volutamete scarico; all-in sulle possibilità residue di vincere il campionato. Abbiamo usato parte del titolo di Repubblica, in alto, il testo completo è “La figuraccia del Napoli nel nome dello scudetto”.

La cronaca della partita, in qualche modo, è una sottolineatura rispetto all’approccio molle (eufemismo) della squadra di Sarri al match di Europa League: «Non è un mistero, del resto, che gli azzurri abbiano scelto di puntare tutte le loro fiches sullo scudetto. Concentrandosi dall’inizio della stagione sul campionato, e dando meno importanza alle altre competizioni. Il tacito accordo è stato rinnovato anche ieri sera al San Paolo, con l’avallo ancora più significativo ed esplicito da parte dei tifosi. Poco più di 10mila persone sugli spalti. Ma gli assenti hanno avuto ragione. Si sono risparmati una partita costellata di errori e diventata più vivace solo nella ripresa».

Corriere della Sera

Meno severo, ma concorde, il giudizio del Corriere della Sera: «Sarà pure un impiccio, ma nessuno del Napoli ha mai realmente deciso di snobbare il Lipsia e l’Europa League. La mente degli undici di Sarri però non resiste alla tentazione di tirare indietro la gamba e sul campo gelato del San Paolo non vale la pena rischiare contrasti forti. Andarci piano, insomma».

La Stampa

Chiudiamo col quotidiano torinese, duro nel suo racconto di Napoli-Lipsia. «Mai tanti tiri verso la propria porta aveva subito un Napoli in versione inedita e spuntata. L’orchestra di Sarri, contro il Lipsia, non c’è e non ci poteva essere, vuoi per un’inconsapevole idiosincrasia all’Europa, vuoi per una piccola confusione di interpreti e ruoli. Per Sarri l’Europa League deve essere la più leggera possibile: ieri lo è stata, forse anche troppo perché fare brutte figure quando tutti ti guardano non è mai utile all’immagine di un club».

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