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Napoli-Lipsia, le critiche e il titolo perfetto della Gazzetta: “Missione compiuta”

Il day after di Napoli-Lipsia: la Gazzetta dello Sport non lesina parole dure nei confronti della squadra e di Sarri, del loro atteggiamento: «Una figuraccia per il prestigio di tutti».

Napoli-Lipsia, le critiche e il titolo perfetto della Gazzetta: “Missione compiuta”
Foto Ssc Napoli

Una scelta

La Gazzetta dello Sport divide in due il suo giudizio su Napoli-Lipsia. Da una parte c’è la perfetta lettura della situazione, con un titolo chiaro e pregnante: “Missione compiuta”. Dall’altra, però, c’è una critica palese, non strisciante, rispetto all’approccio tenuto dal Napoli rispetto all’impegno europeo. Tanto che il pezzo di cronaca della partita, firmato da Andrea Elefante, si apre con la frase: «Così no, però».

E poi prosegue: «Così il Napoli ha fatto torto a se stesso, prima che a un’Europa League snobbata oltre i limiti concessi dall’avere la testa soprattutto per la corsa scudetto, a cui si è scelto dichiaratamente di dedicare le energie mentali e fisiche migliori».

Ci sono altre parole dure: «Il Napoli è sparito, si è buttato via e salvo miracoli ha buttato via – sempre che lo ritenga un rimpianto – anche l’Europa League.
Una frontiera evidentemente affascinante per il Lipsia e solo intermezzo insidioso per il Napoli». Anche la pagella di Sarri è eloquente: «Voto 5: 5 Fuori da tutto, adesso gli resta il campionato. Ma il Napoli non può essere esposto a figuracce del genere, ne vale del suo prestigio e di quello del club».

Il commento

Oltre l’articolo di cronaca-critica su Napoli-Lipsia, c’è solo un commento “editoriale” firmato da Nicola Cecere. Che, in qualche modo, abbraccia la tesi della missione compiuta: «Va considerato proibitivo il compito del Napoli (quale, poi?) a Lipsia. Ma qui entriamo in un discorso delicatissimo perché tira in ballo la rinuncia in partenza dichiarata dall’allenatore capoclassifica. Riservando la formazione titolare per la Spal, Sarri ha in automatico ridotto l’Europa a un «ingombro» di cui prima ci si libera è meglio è per il prosieguo in campionato. Di conseguenza chi va in campo lo fa con una “voglia” relativa. E magari con la mente altrove, come ben illustrato dai gol incassati in modo allucinante».

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