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Spagna fuori dal Mondiale? Difficile, ma a Madrid rischiano con i giochini di potere

Tutto nasce dalla complessa situazione politica della Federcalcio di Spagna. Già nel 2008 gli iberici furono richiamati, oggi si discute delle elezioni e della posizione di Villar.

Spagna fuori dal Mondiale? Difficile, ma a Madrid rischiano con i giochini di potere
Insigne contro la Spagna

L’articolo del Corsera

Ieri abbiamo scritto del clamoroso quanto difficile scenario relativo alla Spagna fuori dal Mondiale. A distanza di qualche ora, i giornali italiani pubblicano pezzi di approfondimento sulla vicenda. Ovviamente questo vuol dire poco per un’eventuale riammissione dell’Italia alla Coppa del Mondo, però serve a capire perché e come nascono certe voci.

Secondo la ricostruzione del Corriere della Sera, tutto parte da «una situazione politica intricata per il calcio spagnolo». Julen Lopetegui, tecnico della nazionale Roja, dedicò a Angel Maria Villar la vittoria per 3-0 ottenuta contro l’Italia a settembre. Allora, il plenipotenziario presidente della RFEF, la federcalcio di Madrid, era agli arresti domiciliari dopo l’arresto per appropriazione indebita. Da allora, le cose non è che siano molto migliorate.

Come spiega il quotidiano milanese: «La Fifa ha fatto capire che è necessaria una riunione, convocata attraverso la lettera inviata in questi giorni a Madrid. Ma qual è il problema? Il Consiglio superiore dello sport alcuni mesi fa ha presentato un ricorso al Tad (tribunale amministrativo dello sport) per promuovere la ripetizione del processo elettorale federale, nel quale Villar non potrebbe quindi rientrare per i suoi problemi con la giustizia. Il Tad ha rimandato la decisione al Consiglio di Stato. Avvertita di questi movimenti da chi non vuole la ripetizione delle elezioni (Villar, e chi se no?) la Fifa si è quindi mossa e ha tirato fuori il cartellino giallo».

No alle ingerenze

Il tema è semplice: la Fifa non accetta ingerenze da parte della politica ordinaria nel calcio. Anche se, come spiega il Corsera, certe commistioni sono inevitabili: «La Federazione spagnola è un ente privato con competenze pubbliche delegate e gode solo del 3% di fondi pubblici. Ma il Consiglio superiore dello Sport ricorda spesso che al di sopra della legge sportiva c’è la legislazione nazionale. Soprattutto adesso, visto che nel calcio c’è l’occasione di chiudere la gestione Villar e di fare pulizia».

In ogni caso, è difficile che tutto questo possa costare il Mondiale agli spagnoli. Del resto non è la prima volta che la Federazione di Madrid viene “richiamata” dalle istituzioni calcistiche internazionali. Accadde già nel 2008, alla vigilia degli Europei di Austra e Svizzera. Sappiamo com’è andata a finire dopo.

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