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25 minuti straordinari, poi esce Ghoulam ed entra il City. Puniti dai colpi di testa. Il Napoli merita solo applausi

In vantaggio con Insigne. L’infortunio all’algerino cambia la partita. Il Napoli va sotto, reagisce, poi sbaglia il gol del 3-2 e perde

25 minuti straordinari, poi esce Ghoulam ed entra il City. Puniti dai colpi di testa. Il Napoli merita solo applausi
Insigne

Spettacolo

È finita 4-2 per il Manchester City. Un punteggio severo, un gol di troppo, che suggella una partita molto bella. Uo spettacolo di calcio che possiamo guardare e vivere soltanto in una manifestazione come la Champions League, Che ti consente di ammirare squadroni e campioni che altrimenti possiamo guardare soltanto in tv. Il Napoli è con un piede e qualcosa fuori dalla Champions. Dovrà battere lo Shakhtar a Napoli nella prossima gara (1-0 o con due gol di scarto) e poi vincere in Olanda e sperre che il City di Guardiola vinca in Ucraina.

L’uscita di Ghoulam

Non siamo paladini del grazie lo stesso. Ma il Napoli ha giocato. I primi venti minuti di grandissima intensità. Anche venticinque. Poi ha pagato a caro prezzo l’uscita di Ghoulam. Sull’1-0. È come se si fosse spenta la luce. Ha subito due gol. Uno nel primo tempo, a conclusione di quattro minuti densi di Manchester City. E l’altro a inizio della ripresa. Entrambi di testa. Entrambi da azione di calcio d’angolo. Come accadde contro il Real Madrid. l’Europa dei grandi ci supera con i colpi di testa. Allora Sergio Ramos, stavolta Otamendi e Stones. Il Napoli ha continuato a lottare. Ha colpito una traversa con Insigne (nel primo tempo l’avevano colpita anche loro, ancora con Stones e ancora di testa).Ha pareggiato su rigore magistralmente calciato da Jorginho. E si è divorato il 3-2 con Callejon. Su contropiede, pardon ripartenza, Aguero ha segnato il 3-2. È finita lì. Poi il quarto di Sterling.

Guardiola cambia

Che cosa dire che non sappiamo già. Il City è una signora squadra. Guardiola dimostra di temere il Napoli. Rinuncia al 4-3-3 con due mezze ali. Lasciato David Silva in panchina e schiera Gundogan al fianco di Fernandinho, davanti alla difesa. Forse aveva previsto la partenza sprint del Napoli che infatti gioca i primi venti minuti di grande intensità. Jorginho maestoso. Il centrosinistra non è quello politico ma è quello di lotta e di governo del Napoli. Con Ghoulam Hamsik Insigne e Mertens andavano che era un piacere. Il City fa fatica a uscire dall’area palla a terra.

Il gol di Insigne

Il gol arriva, meritatamente, con Insigne dopo 21 minuti. Al termine di una classica azione del Napoli di Sarri. Triangolo Insigne-Mertens-Insigne nel fazzoletto di terra più consueto. Lorenzo in area rientra leggermente, si sistema la palla sul destro e calcia sul secondo palo. Lo stesso dove Mertens infilò il Real Madrid. Stavolta, pochi mesi dopo, è il Manchester City di Guardiola a certificare la crescita di questa squadra. Al 25esimo, il dato del possesso palla – che vale quanto vale, ma è una fotografia più che attendibile – dice Napoli 59% Manchester City del maestro del tiqui taca 41%. Guardiola si sbraccia più volte in panchina. Siamo 1-0 ma il Napoli sbaglia almeno tre volte il passaggio decisivo. Ma è uno spettacolo. Si ritrova a memoria.

Poi, quando meno te lo aspetti, la svolta. Il calcio è una bestia strana. È il 29esimo, Insigne sbroglia una delle priem azioni pericolose degli inglesi. Ma Ghoulam chiede il cambio. Entra Christian Maggio. Hysaj cambia fascia, va sulla corsia di Sterling. E lascia Sanè, che gioca a pallone danzando, a Maggio.

La partita cambia verso

La partita cambia verso. Il Napoli non tocca palla praticamente per quattro minuti consecutivi. Da quando Gundogan – fin lì quasi un pesce fuor d’acqua, spesso anticipato e impreciso – anticipa Jorginho e fa ripartire il City. Fa correre De Bruyne che allarga per Sterling. Classico pallone rasoterra un filo all’indietro, Aguero calcia e il tiro viene deviato di pochissimo fuori, alla sinistra di un impietrito Reina. Il City recupera un’altra palla. Gundogan calda e conquista un calcio d’angolo. Il City lo batte manovrando, cross e Otamendi sul secondo palo pareggia.

Il Napoli non si riprende. Il City domina il campo. Chiuderà il primo tempo con il 52% di possesso palla. Colpisce una traversa con il difensore centrale Stones – ancora un colpo di testa. Del Napoli dei primi venti minuti non c’è più nulla. Appare una squadra smarrita, fragile. Con Sterling che fa ammattire Hysaj e reclama anche un rigore per una spinta in area dell’albanese al termine dell’ennesima fuga. Il fischio dopo due minuti di recupero è vissuto come una liberazione.

Il secondo tempo

Il secondo tempo inizia come era finito il primo. Senza il Napoli. Maggio si immola, al 47esimo, ed evita il raddoppio di Sterling. Calcio d’angolo e ancora un gol di testa. Perentorio stacco di Stones, pallone sotto la traversa poi supera la linea bianca e torna in campo. 1-2.

A questo punto arriva la seconda nota positiva della serata. Il Napoli non si arrende. Ci pensa Insigne a ricordare ai compagni e agli avversari che la partita non è finita. Un gran destro da fuori area va a morire contro la traversa. È il 56esimo. È il segnale che il Napoli è vivo. E cinque minuti dopo, usufruisce del terzo rigore della doppia sfida con il City. Terzo rigore e terzi rigorista. Lo batte Jorginho con freddezza e stile, come fece contro il Nizza. Un rigore che avrebbe fatto tremare a molti. Poi è il City a reclamare per un mani in area del Napoli, Guardiola protesta vibratamene.

Il secondo momento chiave

Nella partite contro le grandi squadre, le occasioni vanno sfruttate. E la seconda svolta dell’incontro, dopo l’uscita di Ghoulam, arriva al 68esimo. Hamsik serve bene in verticale Mertens – ovviamente siamo sempre nel centrosinistra – Dries vede Callejon e la palla è delle più ghiotte. Lo spagnolo è solo contro Ederson, dalla sua posizione. Incredibilmente sbaglia, il portiere devia in corner. Che il Napoli batte in modo manovrato. Hamsik viene bloccato appena entro l’area, parte il contropiede, Sanè è una furia, viene bloccato, la palla finisce ad Auguro che non perdona. 2-3  È finita. Il quarto gol di Sterling è una punizione eccessiva. 

Al triplice fischio finale, tutti applaudono. Gli inglesi cantano. È stata una bella serata di calcio.

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