ilNapolista

Ghoulam e l’ultima trovata collettiva: la “rosa corta” del Napoli

Mario Rui è l’alternativa di un organico che ha due giocatori per ogni slot in campo. E va giudicato solamente dopo aver giocato, non preventivamente.

Ghoulam e l’ultima trovata collettiva: la “rosa corta” del Napoli
Ghoulam (Photo Ciambelli)

Panchina corta, quella sì (ma da regolamento)

Il distinguo che serve: Mario Rui, ieri sera, non era in panchina perché non poteva essere in panchina. La scelta di Maggio tra gli uomini accanto a Sarri è dettata dalle regole Uefa, regole che limitano a sette il numero di sostituti convocabili. Con questo regolamento, giustamente, Sarri sceglie i calciatori che gli permettono di avere più soluzioni. Con Maggio (terzino destro), il Napoli può coprire due fasce in caso di infortunio: Hysaj su quella sinistra e il buon Christian sulla destra. Come ha spiegato Sarri in conferenza stampa. E come del resto capisce chi si ferma un attimo a riflettere. Con Mario Rui al posto di Maggio, invece, il Napoli coprirebbe solo la fascia sinistra: il portoghese, infatti, non può interpretare il ruolo di terzino destro. Idem Ghoulam.

Quindi, Mario Rui non è entrato ieri perché non era possibile. Con Maggio, in panchina, c’erano un difensore centrale, due centrocampisti puri (Zielinski e Diawara), Rog (al posto di un interno oppure di Callejon) e un uomo offensivo, l’unico realmente disponibile (Ounas). Quindi, il Napoli di ieri aveva una panchina corta. Quella sì, per forza. Da regolamento.

La rosa corta, quella no

E poi, veniamo alla rosa. Il Napoli, in vista del (probabilmente lungo) infortunio di Ghoulam ha il suo sostituto naturale. Si chiama Mario Rui, uno dei due innesti del mercato. Non l’abbiamo ancora visto, e questo è un fatto. Sarri ha i suoi tempi di adattamento, lo sappiamo. Ma qui parliamo di numeri. E i numeri dicono che il Napoli ha due terzini sinistri in organico. Più “mezzo”, l’adattato Hysaj, con caratteristiche e qualità diverse. E Mario Rui è stato scelto in sostituzione di Strinic che non gradiva fare panchina.

Quando parliamo di rosa corta dopo l’infortunio di Ghoulam, esattamente, cosa intendiamo? Quanti terzini sinistri dovrebbe avere il Napoli in organico? La Juve ne ha due (Alex Sandro più eventualmente De Sciglio) e un adattato: Asamoah. Il Milan, sontuosa campagna acquisti, ne ha due: Rodriguez, Antonelli. Il Manchester City, udite udite, per sostituire Mendy sta utilizzando Delph che è un centrocampista centrale.

Numeri, parliamo di numeri. Volendo, anche di qualità: l’unica riserva di Marcelo nel Real Madrid si chiama Théo Hernandez, 20 anni compiuti da meno di un mese. Il ragazzo, seppure sconosciuto, è fortissimo. L’ultimo anno in prestito all’Alaves, per dire. Mario Rui era alla Roma.

Dopo, a cose fatte, parleremo della qualità e della forza e del rendimento di Mario Rui. Che dovrebbe giocare al posto di Faouzi Ghoulam a partire da domenica, sperando che l’infortunio dell’algerino sia meno grave rispetto a quanto ipotizzato in queste prime ore di ansia. Solo in seguito a qualche prestazione di Mario Rui potremmo capire cosa può dare questo calciatore al Napoli. È stato preso come riserva, ora c’è bisogno di lui. E andrà così. Com’è giusto e ovvio che sia. Il Napoli ha due calciatori per ogni ruolo. E chi parla di rosa corta sbaglia, ma proprio secondo la lingua italiana. Perché la quantità è quella giusta. Sulla qualità, possiamo discuterne. Ma non preventivamente. 

ilnapolista © riproduzione riservata