ilNapolista

Al Napoli di quest’anno servono 5 tiri per un gol; l’anno scorso ne servivano 7

Il 65% dei tiri del Napoli entrano nello specchio, più dell’intero campionato scorso (50%) e di ogni altra squadra di Serie A.

Al Napoli di quest’anno servono 5 tiri per un gol; l’anno scorso ne servivano 7
L'esultanza dei giocatori del Napoli a Roma contro la Lazio (Photo Matteo Ciambelli)

Dati

Numeri, dati, cifre, statistiche. E comparazioni. Il Napoli 2017/2018 è una squadra con una caratteristica importante, determinante rispetto alle ultime edizioni: centra molto di più la porta. I numeri non mentono, e raccontano questo cambiamento (forse) decisivo. Nella stagione 2015/2016, l’attacco fagocitato da Higuain raggiungeva la percentuale di precisione al tiro del 48%. L’anno scorso questa quota è salita fino al 50%. Oggi, invece, dopo cinque giornate di campionato siamo al 65%.

Chiariamo cosa intendiamo per precisione al tiro: rapporto tra conclusioni tentate e finite nello specchio della porta. In questo momento, più di una volta su due il Napoli tira e centra l’area delimitata dai pali e dalla traversa. Una precisione molto superiore rispetta a quella degli anni scorsi. E che cresce del 18% rispetto alla quinta giornata dello scorso campionato (47%).

Gol

Il miglior attacco del campionato (19 gol fatti, a un passo dai 4 a partita) è anche la squadra con il maggior numero di tiri tentati: 93, esattamente come il Milan. Il rapporto di conversione è quindi di un gol ogni cinque conclusioni provate. Anche questo dato è decisamente in crescita rispetto allo scorso anno: l’anno scorso (17,7 tiri tentati per match, quest’anno la quota sale a 18,6) al Napoli servivano 7,1 conclusioni per trovare un gol. Quest’anno ne occorrono 4.89.

Cosa vuol dire

Si possono trovare mille interpretazioni e duemila letture a questi dati. Un miglioramento dei singoli calciatori, nelle prestazioni e nella qualità generale, per esempio; oppure uno sviluppo sempre migliore della fase offensiva, che porta alla costruzione di occasioni più semplici da trasformare in gol (capolavoro di Mertens, ieri sera, a parte…); aumento della concentrazione sotto porta, diminuzione della ricerca estetica in favore di tiri più efficaci. Insomma, ognuno ci legge quello che vuole.

In ogni caso, è maturità. È consapevolezza. È la trasformazione in prodotto finale (punti) della materia prima (gioco). Non è casuale, è roba industriale. Forse, è quello che serviva al Napoli per volare così in alto. Poi c’è la tenuta difensiva, quella che fa vincere i tornei a gioco lungo – secondo la narrativa comune. In realtà, continuare con questa media gol segnati potrebbe portare comunque al successo, nessuno come il Napoli nei maggiori campionati europei. Nessuno come il Napoli in tutta la Serie A: il 65% della precisione al tiro è il primo dato dei 20 club del campionato, poi c’è l’Atalanta al 58%. Niente male.

ilnapolista © riproduzione riservata