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Applausi alla realpolitik di Sarri: il Napoli bada al sodo e vince a Verona 3-1

Poche concessioni all’estetica, molta concretezza. Turn over di Sarri. Sono le svolte del Napoli di inizio stagione.

Applausi alla realpolitik di Sarri: il Napoli bada al sodo e vince a Verona 3-1
La gioia del Napoli a Verona (Ssc Napoli)

Quattro cambi rispetto al Nizza

Prima vittoria del Napoli di Sarri all’esordio in campionato dopo la sconfitta col Sassuolo e il pareggio 2-2 a Pescara. Il Napoli vince 3-0 a Verona e lo fa in assoluta tranquillità, senza concedere più di tanto allo spettacolo. Qualche patema, ma solo per i più ansiosi, negli ultimi dieci minuti quando la squadra rimane in dieci uomini per l’espulsione di Hysaj.

È diverso il Napoli di questo inizio di stagione. Bada più alla sostanza e meno alla forma. Sarri dimostra con i fatti di essere il primo a credere nelle potenzialità a lungo termine della sua squadra. Schiera Milik al centro dell’attacco al posto di Mertens e fa quattro cambi in totale. In vista della partita di martedì a Nizza, lascia in panchina Albiol, Allan, Jorginho e appunto Dries. Giocano Chiriches, Diawara e Zielinski.

Diawara le recupera tutte

Il Napoli concede poco allo spettacolo. È molto attento, concreto, come mercoledì al San Paolo contro i francesi. Di fronte ha un Verona che Pecchia schiera di fatto solo nella propria metà campo. Con Diawara in campo si perde qualcosa dal punto di vista del fraseggio, ma il Napoli ne guadagna nel recupero di palloni. Il giovane ex Bologna ne riconquista in quantità industriale, e con apparente semplicità. Il Napoli non soffre mai nel primo tempo condizionato dalle forti raffiche di vento e dalla metà campo in pessime condizioni. Milik è certamente meno presente nella manovra azzurra rispetto a Mertens: 16 palloni toccati nel primo tempo, quanti Reina. A fine partita Diawara batterà tutti, con 105. Hamsik è ancora in ritardo di condizione.

Il raddoppio in contropiede

Ma la squadra di Sarri ha dimostrato di saper aspettare. Nella prima mezz’ora si appoggia a Insigne in ottima serata. È lui che tira in porta più volte nel primo tempo. Poi il vantaggio. Al trentesimo, grazie a un autogol di Souprayen su corner. Non c’è fallo sul portiere. Sei minuti e il Napoli raddoppia. Udite, udite: in contropiede. Vale la pena raccontare l’azione. Angolo del Verona battuto da Romulo, rinvio di Callejon, Diawara conquista palla (una delle tante, sembra una piovra), serve Insigne a sinistra che si invola sulla sinistra da centometrista. Nel frattempo, Milik si allarga a destra disegnando un semicerchio, Insigne usa il compasso e Arkadiusz incrocia con il destro. Due a zero. Partita finita senza nemmeno troppi affanni.

Due parate di Reina

Reina compie appena due parate. Una in chiusura di primo tempo su Cerci che tira alla Zaza col Sassuolo (e ci segnò), e l’altra al 53esimo stendendosi bene sul sinistro al volo incrociato di Verde. Il Verona non tirerà più in porta fino agli ultimi dieci minuti. A Sarri basta sostituire Milik con Mertens per segnare il terzo gol. Triangolo Insigne-Mertens, palla che arriva a Ghoulam e l’algerino segna il suo primo gol in Serie A. La partita si riapre soltanto per un rigore dubbio provocato da Hysaj che viene espulso. Lo realizza Pazzini. Il Napoli in dieci uomini non soffre più di tanto.

Due partite ufficiali, solo un gol subito (su rigore). E cinque realizzati. Ancora una volta, il possesso palla del Napoli non è enorme: 52%, come conferma il sito della Lega Serie A. Non può essere un caso.

Il Napolista non può che godere di fronte alla realpolitik di Sarri che con la scelta di far giocare Milik si guadagna la palma di migliore in campo. Il Napoli non sembra avere più l’affanno di piacere. Quando può, gioca come sa. Ma se c’è da portare a casa il risultato, col vento o sotto la pioggia, lo fa piuttosto tranquillamente. Sembra un Napoli più maturo e più consapevole. Ora si va a Nizza che questa sera ha vinto la sua prima partita in campionato e nella stagione: 2-o al Guingamp, con Sneijder dal primo minuto e Balotelli che è subentrato.

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