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Le polemiche sul Var, ma il tempo “perso” per la moviola esiste in tutti gli sport

Il giorno dopo Milan-Betis rappresenta l’occasione (un’altra) per esprimere perplessità sul Var e sulle sue lungaggini. La vera lezione è di Montella.

Le polemiche sul Var, ma il tempo “perso” per la moviola esiste in tutti gli sport

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L’Italia ha un problema con il Var. Ce ne siamo accorti qualche giorno fa, parlando degli articoli incrociati pubblicati da Repubblica Corsera dopo i fatterelli in Supercoppa d’Olanda e di Germania. Due momenti di gioco e moviola in campo che, è bene ricordarlo, si sono conclusi con la giusta decisione da parte dell’arbitro.

Detto questo, ci sono i giornali di oggi, con il commento di Milan-Betis 1-2. C’è la Gazzetta dello Sport che titola “Diavolo di una Var”. Poi c’è il Corriere della Sera, che titola “Protagonista la Var” e poi scrive: «Doveva essere una serata di esperimenti per il Milan di Vincenzo Montella, lo è stata soprattutto per la Var, che è diventata protagonista (non senza lungaggini)». E poi c’è il Corriere dello Sport, che sceglie un titolo discutibile “Var 2-Milan 1”. 

Il problema è il tempo

Nei testi, come quello del Corsera, il problema sia quello relativo al tempo. Come se non fosse una cosa estremamente laterale rispetto al fatto (giusto, sacrosanto) che l’arbitro possa avere un supporto tecnologico cui appellarsi (se vuole, in caso di indecisione). Il problema del tempo non esiste in nessun altro sport. Il basket si ferma, la pallavolo si ferma, il tennis si ferma. Sono tutti sport dal tempo effettivo, ci siamo, ma basterebbe rendere effettivo anche il tempo per il Var per “salvaguardare” questa tradizione nel calcio.

Certo, gli inconvenienti regolamentari e le polemiche (per fatti come quello avvenuto in Olanda) non mancheranno. Ma è vero pure che il gioco vale la candela, perché (al di là dei preconcetti e dei retropensieri) i direttori di gara potranno finalmente appoggiarsi a qualcosa o qualcuno che li aiuti.  Il tempo può (deve) passare in secondo piano; il tempo non può (deve) rappresentare un problema. 

La risposta migliore a tutte queste critiche, francamente incomprensibili, è arrivata da Vincenzo Montella. Che, dopo la partita “che ha visto affondare il Milan a causa del Var” (secondo i giornali), ha detto: «E’ bene che iniziamo ad abituarci, in tanti l’hanno richiesta e ora non dobbiamo lamentarci preventivamente. Le domande sono ancora tante: come, quando e in che circostanze deve essere utilizzata: di certo ci divertiremo. La trasparenza aumenterà perché l’arbitro avrà le immagini a disposizione. Ma sarà lunga abituarsi». E anche dura, specie fin quando continueremo ad avere atteggiamenti simili e preventivi su una novità invocata per anni. E che non ha ancora iniziato a lavorare.

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