Feyenoord-Vitesse e un caso di possibili situazioni “strane” che discendono dal Var: tempi di decisione lunghi e invalidamento dell’azione “di mezzo”.
In Supercoppa d’Olanda
Ieri pomeriggio si è giocata la Johan Cruijff Schaal, ovvero la Supercoppa d’Olanda. La partita non è proprio una classica, Feyenoord-Vitesse. Anche la Federcalcio olandese ha adottato la tecnologia Var, e ha iniziato proprio dalla competitizione estiva. Ebbene, ecco uno dei possibili effetti della moviola in campo. Al 54esimo minuto, il Vitesse richiede un calcio di rigore che non viene inizialmente assegnato dall’arbitro. Sul ribaltamento di fronte, il club di Rotterdam va a segno, sarebbe 2-0 ma il gol viene “annullato”. O meglio, invalidato. O meglio, messo in “quarantena”. L’arbitro, infatti, decide di visionare il filmato al Var, probabilmente allertato dai suoi colleghi ai monitor.
Al termine della visione del replay, la decisione: gol mai realizzato e calcio di rigore per il Vitesse, realizzato da Buttner. È il pareggio della squadra giallonera, che grazie a questo gol porterà la partita fino ai supplementari. Poi ai rigori, dove si imporrà il Feyenoord.
Questa mattina, dopo aver visto le immagini del Var in Supercoppa di Germania, abbiamo scritto del buon funzionamento della tecnologia in quell’occasione. Oggi, dopo aver visto queste immagini, ne siamo ancora convinti ma registriamo un “problema tempo” e un “problema etico”. Perché il Feyenoord intanto ha segnato, l’azione si è sviluppata e andrebbe rivista la regola secondo cui l’azione debba proseguire. In ogni caso, il risultato finale del Var è positivo anche in questo caso. Il rigore è netto, giustizia è stata fatta. Non in tempi rapidi, ma ci possiamo accontentare.
