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Napoli-Atalanta, il primo tempo: il replay dell’incubo, azzurri in sofferenza

L’unica differenza tra questo Napoli-Atalanta e quello dello scorso anno sta nel nome del calciatore in gol su azione d’angolo: da Caldara a Cristante.

Napoli-Atalanta, il primo tempo: il replay dell’incubo, azzurri in sofferenza

Cristante è il nuovo C aldara

È possibile che una partita possa ripetersi, identica, a mesi e mesi di distanza? Sì, è possibile. Se ci sono in campo il Napoli e l’Atalanta, la partita è una stanco, identico loop. Il Napoli soffre tatticamente, perché non riesce a giocare. L’Atalanta si esalta nel costruire vere e proprie gabbie intorno a tutti i calciatori azzurri, che si intestardiscono nel loro gioco e si perdono nella fretta, nella frenesia.

L’unica differenza rispetto all’anno scorso è nel nome del goleador su calcio d’angolo. L’anno scorso toccò a Caldara, quest’anno è il turno di Cristante. L’Atalanta risale il campo spostando il pallone da destra a sinistra, Gomez è sempre solo nell’uno contro uno di fronte a Maggio. La partita di Hamsik è pessima, in attacco Callejon e Mertens si pestano i piedi.

Le occasioni per gli azzurri nascono, paradossalmente, dalle azioni solite, provate e riprovate. Ma c’è sempre una deviazione a scongiurare il pareggio. La chance più clamorosa è quella di Callejon, Masiello e il resto della difesa orobica sembra avere dei superpoteri. Ma la colpa è di un Napoli che sembra poco lucido, in sofferenza mentale. L’onda lunga dello scorso anno, le difficoltà genetiche nel fare male a una squadra così intensa e corta. Aspettiamo il secondo tempo, per invertire un trend lungo un anno e più.

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