Alessandro Pellegrini ribatte punto su punto ai tifosi (che non erano polemici) per chiarire che il ruolo di Sarri nel calciomercato del Napoli non è cambiato
Il contatto social finestra di Sarri sul mondo
Alessandro Pellegrini e Maurizio Sarri sono uno strano esemplare nella giungla dei rapporti professionista-agente. Soprattutto se si guarda al calcio ipermediatico di oggi. Da una parte un allenatore bravissimo che difende la sua storia (maestro ed allenatore di campo); dall’altra il procuratore che ogni tanto ricopre anche il ruolo di social media manager. Anche perché il tecnico del Napoli non esiste su internet e la mondanità mediatica non sa neanche che cosa sia. Pellegrini in qualche modo può essere considerato colui il quale continua il lavoro di Sarri quando Sarri non è ai microfoni. E a volte chiarisce, puntualizza situazioni dubbie che si riferiscono al suo assistito.
Come avvenuto ieri: Pellegrini ha condiviso sul suo profilo quest’articolo di Tuttonapoli che racconta la metamorfosi dell’allenatore del Napoli ora più attivo anche sul mercato. Il commento è eloquente. I commenti al commento, che vediamo sotto, pure.
Sinceramente questa è veramente stiracchiata… https://t.co/h8JY3222rh
— AlessandroPellegrini (@pelle1966) 1 luglio 2017
Reazioni
Pellegrini non critica. Semplicemente, rifiuta la dimensione di manager attribuita a Sarri. E lo fa con insistenza, rispondendo ai commenti dei tifosi del Napoli che fondamentalmente esprimono tutti lo stesso concetto: «Non c’è nulla di male, noi tifosi ci sentiamo anche più tutelati se Sarri indica i calciatori da acquistare».
Ma Pellegrini non arretra mai. «Lui allena, non sceglie, non chiede. Si confronta, è un’altra cosa». «Non dà il benestare all’arrivo di un calciatore». «Per dare il benestare bisogna conoscere studiare e valutare centinaia di calciatori, insomma quello che fanno i direttori sportivi».
E così, ad libitum.
Ovviamente non c’è nulla di male. Sta di fatto che Pellegrini ha avvertito l’esigenza di specificare e di farlo pubblicamente. Ha voluto chiarire che, a dispetto di quel che si dice (anche per l’arrivo di Mario Rui), l’atteggiamento di Sarri non è cambiato. Lui resta allenatore. Poi ciascuno può leggere quest’atteggiamento come crede, noi qui ci siamo limitati a riportare quel che è accaduto pubblicamente.