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Bagnoli, 25 anni dopo siamo al punto di partenza. Tutti i nodi irrisolti del Piano

Che cosa c’è al di là dello strombazzamento mediatico? Ben poco, come illustra oggi su Repubblica Napoli l’urbanista Dal Piaz

Bagnoli, 25 anni dopo siamo al punto di partenza. Tutti i nodi irrisolti del Piano
L'area di Bagnoli

Venticinque anni dopo, siamo al punto di partenza

Sembra che ci si diverta a minimizzare le roboanti dichiarazioni e le strombazzate firme che da venticinque anni accompagnano l’immobile destino di Bagnoli. È fondamentalmente materia per commediografi, sceneggiatori o scrittori. Periodicamente si accendono le luci su un progetto che altrove – persino in Italia – sarebbe stato concluso e reso operativo da almeno un decennio. È incredibile quanto oggi ai politici di turno sia consentito dire praticamente tutto, senza che nessuno muova la sia pur minima obiezione. Il mondo della politica si sta uniformando a quello del pallone, dove domande scomode e intelligenti sono un po’ come i quadrifogli.

Oggi l’edizione napoletana di Repubblica compie un’opera meritoria. Intervista l’ex sindaco Riccardo Marone, col “nostro” Carlo Franco, che sostanzialmente dice quel che qualsiasi bambino direbbe davanti a una verità incontrovertibile: «È lo stesso piano di vent’anni fa, con la differenza che allora c’erano i fondi e oggi no». Ci si potrebbe anche fermare qui.

L’urbanista Dal Piaz

Ma Repubblica va oltre e ospita un dettagliato intervento dell’urbanista Alessandro Dal Piaz, di cui pubblichiamo uno stralcio. Siamo certi di non poter incappare in alcuna contravvenzione, si tratta di uno scritto di pubblica utilità oltre che si uno scritto che tranquillizza la minoranza silenziosa: non siete folli a pensare che si tratti di una baracconata mediatica. Quelle che seguono sono tutte affermazioni di Dal Piaz, anche se non le mettiamo tra virgolette

  • Il contenuto programmatico-progettuale dell’intesa ha ancora diversi aspetti indefiniti. La caratterizzazione dei suoli non è conclusa e perciò non sono ancora determinate le modalità e l’entità delle bonifiche.Per la mobilità ed i trasporti pubblici si prospettano quattro alternative fra cui si dovrà, poi, scegliere.

    Il dimensionamento del porto turistico non è ancora definito.

    Nell’ex acciaieria i cospicui volumi ora disponibili per gli investimenti privati di riuso hanno una destinazione assai ambigua: attività culturali e commerciali; poiché le due funzioni sono disomogenee e, talora, proprio incompatibili, la decisione delle aliquote e dei modi non sarà banale.

    Idis apre una vertenza non semplice in rapporto agli accordi precedenti con il governo sulla ricostruzione del Museo della Scienza.

    Non sono noti i tempi e le prospettive concernenti le aree sequestrate dalla magistratura. Nisida, tutelata da decenni da un vincolo paesaggistico e già dichiarata “sito di interesse comunitario” nel contesto di Rete Natura 2000, è tuttora fuori dal sito di interesse nazionale (Sin) oggetto del commissariamento e farvela rientrare comporterà forzature non da poco.

  • In questa situazione, il cronoprogramma assegna il primo posto dopo la bonifica dei suoli al porto: non torno ad elencare i motivi che mi fanno giudicare un gravissimo errore la sua localizzazione a Nisida, ne ho già scritto su queste pagine. Ma è davvero singolare, mi sembra, che si voglia dare la massi- ma priorità a un intervento, non ancora ben chiaro, intrinsecamente speculativo.

È tutto, a voi studio.

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