Non c’è accordo con l’Uefa, i rossoneri possono continuare a spendere ma renderanno conto alla confederazione a ottobre. Tutte le possibili sanzioni.
Tutti gli scenari
Il Milan che spende, spande e potenzia la rosa si vede presentato il primo conto. Dall’Uefa, in chiave fair play finanziario. Non c’è nessun blocco, ancora, ma intanto è stata bocciata la prima richiesta di voluntary agreement da parte della confederazione internazionale. Il senso di questo rifiuto è stato spiegato dalla Gazzetta dello Sport, in un pezzo che spiega e riassume i vari scenari da qui a ottobre, momento del prossimo riesame dei conti. «a formula ufficiale, quella Uefa, è che “il Milan ha rinunciato alla sua richiesta iniziale e l’ha sostituita con una nuova domanda”, alla quale Nyon risponderà da ottobre in avanti. Naturalmente è concordata: in realtà è stata l’Uefa a rispondere negativamente, suggerendo al Milan di ripresentarsi da ottobre in avanti piuttosto che vedersi rifiutata la domanda».
Ma cosa si intende per voluntary agreement? È uno strumento di auto-denuncia e patteggiamento economico di un club, che non prevede sanzioni e si fonda sulla promessa di rispettare i criteri del Fpf entro tre-cinque anni. La presentazione di un valido piano di investimento e rientro permette alla proprietà di questo club di continuare a investire. Ma poi, l’eventuale mancato rispetto dei patti porta a sanzioni più gravi.
Nuovi conti tra quattro mesi
Il Milan è lontanissimo dall’obiettivo proposto all’Uefa (30 milioni di perdite entro il triennio), perché i ricavi non coprirebbero le spese. Certo, la Uefa è comprensiva con le nuove proprietà (da qui l’aggiornamento del caso per ottobre), ma il Milan ha la necessità di trovare nuove fonti di introiti. Le possibilità riguardano gli sponsor cinesi e una partnership col governo di Pechino per aprire nuove scuole calcio in Asia. Mister Li, sempre secondo la Gazzetta, avrebbe deciso di investire 400 milioni in cinque anni nel calciomercato, ma questa eventualità potrebbe verificarsi solo con il placet della Uefa. Pena il rischio di pesanti sanzioni economiche e tecniche da parte della Uefa.
Che tipo di sanzioni? Intanto, per la prossima Europa League (nessun provvedimento per quella in corso), i parametri dovranno essere rispettati. La Uefa ha per esempio sanzionato il Porto (700mila euro di ammenda e 1,5 milioni con la condizionale), che potrà schierare solo 22 giocatori per la prossima manifestazione europea. Inoltre, avrà delle limitazioni per il mercato. Ecco, questo è un esempio. Come per l’Inter lo scorso anno. Un mercato faraonico si paga. Non solo ai club dai quali si acquista, ma anche all’Uefa.